(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 29 ott. - A Firenze si sta
svolgendo in questi giorni la quinta edizione della Conferenza
"Child in the City - Il Bambino nelle citta'", un progetto della
Fondazione Child in the City e della Rete Europea delle Citta'
Amiche dei Bambini (Encfc,)con la collaborazione di Unicef e
Istituto degli Innocenti ed il sostegno di Regione Toscana,
Provincia di Firenze e Comune di Firenze.
Durante la Conferenza sono stati presentati i risultati
preliminari di una ricerca condotta dal Centro di Ricerca
Innocenti dell'Unicef sulla valutazione delle Citta' amiche dei
bambini in nove Paesi. La ricerca e' stata realizzata in
cooperazione con il Children's Environment Research Group della
City University di New York, Childwatch International e la
Fondazione Van Leer. Obiettivo finale della ricerca e' il
miglioramento delle condizioni di vita dell'infanzia che vive in
centri urbani aiutando le comunita' e le citta' a valutare in
modo piu' adeguato il livello di implementazione dei diritti
dell'infanzia,attraverso una metodologia e degli strumenti che
coinvolgono bambini, genitori e altri membri della comunita'.
Lo studio ha coinvolto 31 comunita' in contesti principalmente
urbani, ma anche in contesti rurali, in 9 Paesi del mondo, per un
totale di circa 3000 persone in Italia, Francia, Spagna, Morocco,
Giordania, Sudan, Filippine, Brasile e Repubblica Domenicana. Si
tratta di quartieri appartenenti a metropoli (come San Paulo e
Manila); citta' di dimensioni medie (Firenze, Nancy in Francia);
e comuni con un numero di abitanti tra 5,000 e 20,000 abitanti e
e di alcune comunita' rurali.
In questo processo, ragazzi di diverse fasce d'eta', genitori e
fornitori dei servizi si sono espressi sul grado di applicazione
e tutela dei loro diritti nella loro citta' o nell'area in cui
vivono, attraverso uno strumento partecipativo elaborato dalla
ricerca. Contemporaneamente, in alcune di queste amministrazioni
comunali, attraverso lo strumento di governance, vi e' stata una
riflessione delle stesse amministrazioni sulle strutture
disponibili per rispondere alle esigenze dell'infanzia.
Gli strumenti si basano sulla Convenzione sui Diritti
dell'Infanzia e includono una serie di aspetti inerenti a diverse
dimensioni della vita di bambini e ragazzi: casa/ambiente
familiare, servizi socio-sanitari, educazione, gioco e
ricreazione, vita comunitaria, sicurezza e protezione. Tali
strumenti sono stati adattati a livello locale per
riflettere le peculiarita' del contesto locale. Alcuni esempi di
aggiunte che riflettono il contesto locale sono: la protezioni
dalle mine in Sudan; l'uguaglianza tra generi in Giordania;
un'ulteriore sviluppo della dimensione ambientale in Spagna e
Italia etc. Nelle diverse comunita' l'applicazione di questi
strumenti di valutazione ha portato ad una maggiore
sensibilizzazione sui diritti dell'infanzia, alla creazione di
spazi per discutere aspetti della vita dell'infanzia e per
promuovere un dialogo intergenerazionale; inoltre, hanno anche
promosso un'interazione tra comunita' ed amministrazioni locali.
Le priorita' per l'infanzia identificate sono svariate e
specifiche ad ogni contesto. In Repubblica Dominicana, la
valutazione si e' svolta in un comune di confine con Haiti
(Dajabon) ed un altro nella stessa Haiti, ed ha coinvolto anche
bambini particolarmente a rischio, tra cui quelli che lavorano
nel mercato. A Dajabon, i bambini identificano l'accesso
all'acqua, l'uguaglianza a scuola, il bisogno di materiali
educativi, e il castigo corporale a scuola come aree prioritarie
di intervento. Ad Amman, Giordania, dove si sono presi in
considerazione tre distretti della capitale (includendo un campo
di rifugiati), bambini e ragazzi richiedono sicurezza e
protezione dal traffico e dalla violenza per le strade, e
particolare attenzione e' stata posta alla possibilita' di
muoversi liberamente per le bambine.
Un tema che e' emerso particolarmente nelle comunita' dei Paesi
europei e' il peso ridotto che la partecipazione dei ragazzi
riceve negli spazi di decisione, anche a casa e scuola. Anche
nelle comunita' dell' Italia, la partecipazione ' stata una delle
priorita' identificate, insieme alla protezione dal traffico, ad
un miglioramento delle condizioni ambientali ed ad una maggiore
comunicazione tra adulti e ragazzi. In questo caso, la
valutazione si e' svolta in due quartieri di Firenze e di San
Giorgio a Cremano (NA) ed e' stata realizzata in collaborazione
con l'Istituto degli innocenti e Unicef Italia.
In alcuni casi, il processo di valutazione ha gia' permesso ai
membri delle comunita' di organizzarsi e di elaborare un piano
d'azione che e' stato presentato alle amministrazioni del
quartiere o del Comune. Nel caso delle Filippine, ad esempio, il
consiglio di quartiere della Barangay 156 (Pasay City, Manila) si
e' impegnato a creare un consiglio di ragazzi e a promuovere la
pulizia e sicurezza della comunita'.
(Wel/ Dire)