(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 29 ott. - Il Garante dei
detenuti del Lazio Angiolo Marroni e il direttore del centro per
la giustizia minorile Donatella Caponetti siglano un protocollo
d'intesa che durera' fino al prossimo ottobre 2011. Sono quattro
i pilastri che sorreggono l'accordo: la garanzia alla formazione
professionale, allo studio, alla salute e al reinserimento
sociale. Un modo per stabilizzare e rafforzare una collaborazione
che dura nel tempo, ma che oggi si pone obiettivi piu' precisi:
prima di tutto garantire per i giovani detenuti attivita' di
orientamento e formazione-lavoro e di seguito favorire una
maggiore preparazione del personale impiegato attraverso seminari
e corsi di aggiornamento.
"Per quanto il numero dei detenuti minorenni sia inferiore a
quello degli adulti - afferma Marroni - , la loro breve
permanenza rende piu' difficile operare sulle persone". Cio' che
sottolinea il Garante e' la necessita' di far emergere in chi
delinque "una cultura del lavoro che porti i minori lontano dalla
devianza". E affinche' questo avvenga, e' necessario che chi ha
commesso reato venga accompagnato in un percorso anche al di
fuori della cella.
Donatella Caponetti ribadisce le specificita' della giustizia
minorile: "Da 20 anni s'impegna a rinchiudere in carcere solo
pochi minori". Ma questo implica uno sforzo che va oltre la
semplice permanenza nei penitenziari. "Inoltre, i minori che
commettono un reato restano in ogni caso persone che hanno
bisogno di un aiuto", aggiunge Caponetti. Per questo l'intero
settore e' retto da professionalita' con competenze specifiche
sulla materia e opera "in sinergia con altri attori all'esterno
degli istituti", come ad esempio le associazioni di volontariato.
"La giustizia minorile - riprende Marroni - e' un pezzo pregiato
del nostro sistema di esecuzione penale". Eppure, prosegue il
Garante, "corre il rischio di essere soppressa in nome
dell'ottimizzazione delle risorse e venire accorpata nel
ministero della Giustizia". Una proposta avanzata dal ministero
di via Arenula, infatti, prevede di togliere al dipartimento per
la giustizia minorile la gestione dei beni, del personale e dei
servizi. "In alternativa - chiude Marroni - si potrebbe pensare a
far confluire la giustizia minorile all'interno del Dipartimento
di amministrazione penitenziaria (Dap), cosi' com'e' stato in
passato. Ritengo che sarebbe una scelta piu' opportuna".
(Wel/ Dire)