INDAGINE SU 3 MILA RAGAZZI DI FRANCIA, SPAGNA E REGNO UNITO.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 29 ott. - L'Agenzia dell'Unione
europea per i diritti fondamentali (Fra) ha reso noti i risultati
di un sondaggio su 3 mila giovani musulmani e non musulmani sulle
loro esperienze e gli atteggiamenti riguardo alla
discriminazione, l'emarginazione sociale e la violenza. I
risultati indicano che nei tre Stati membri in cui l'indagine si
e' svolta (Francia, Spagna e Regno Unito) la maggior parte dei
giovani - indipendentemente dal loro credo religioso - non sono
favorevoli alla violenza. Viene pero' anche rilevato che quei
ragazzi che sono stati vittime di discriminazione o di violenza
sono a loro volta a maggior rischio di atti violenti.
Il direttore dell'agenzia, Morten Kjaerum, spiega: "I giovani
musulmani che abbiamo intervistato hanno riferito di aver
sofferto maggiormente per discriminazione ed emarginazione
sociale rispetto ai giovani non musulmani". I giovani musulmani
registrano un'esposizione a violenza e discriminazione
significativamente superiore rispetto ai non-musulmani in Francia
e Spagna, con una percentuale piu' accentuata nel paese iberico:
in Spagna un giovane non musulmano su dieci afferma di avere
subito atti piu' o meno violenti, percentuale che sale a oltre il
40% per i musulmani. In Francia le percentuali sono
rispettivamente del 22% e del 28%. Nel Regno Unito invece non e'
stata registrata alcuna differenza tra le risposte per i giovani
musulmani e non musulmani. In generale, pero' c'e' tra i giovani
una scarsa accettazione della violenza, e non vi e' alcun legame
diretto tra gli atteggiamenti di sostegno alla violenza e il suo
impiego effettivo.
Molti dei giovani intervistati affermano di avere subito una
qualche forma di violenza, dal bullismo e altre forme di violenza
emotiva all'aggressione fisica vera e propria. Si e' inoltre
constatato che esiste un forte legame tra l'essere una vittima di
violenza ed essere autore di un reato.
L'indagine e' concentrata su tre Stati membri dell'Unione europea
che hanno subito attacchi terroristici associati con l'Islam
radicale o disordini correlati con la gioventu' urbana degli
immigrati con un retroterra prevalentemente musulmano. La ricerca
ha deciso di esplorare le esperienze e le attitudini di musulmani
e non musulmani, al fine di fornire risultati che siano utili
alla formulazione di politiche per affrontare la discriminazione,
l'emarginazione sociale e promuovere l'integrazione.
(Wel/ Dire)