ORA SANZIONI PER GENITORI CHE OSTACOLANO RAPPORTO CON EX CONIUGE.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 26 ott. - "Con la sentenza
numero 21718 la Suprema Corte di Cassazione ha finalmente posto
un freno alle migliaia di ricorsi ad essa inoltrati per
contestare le decisioni dei giudici di merito in ordine ai
provvedimenti riguardanti l'affidamento dei minori." Lo afferma
il presidente nazionale dell'Associazione avvocati
matrimonialisti italiani (Ami),Gian Ettore Gassani, che in una
nota sottolinea: "E' arrivato il momento di comprendere che
l'affidamento condiviso non puo' piu' essere messo in discussione
dovendo, tale istituto, essere considerato la regola e non
l'eccezione." Secondo quanto segnalato dall'Ami,ancora oggi nel
40% dei casi di separazione e divorzio i coniugi configgono sulla
legittimita' dell'affidamento condiviso. "Oggi - prosegue Gassani
- per molti genitori i figli restano ancora un 'bottino di
guerra'. Alla base di almeno il 70% dei fatti gravi che si
consumano in famiglia vi e' la loro contesa quale causa
scatenante." La legge sull'affidamento condiviso 54/2006
probabilmente stenta a decollare nel nostro Paese perche', spiega
l'avvocato, "non e' stato recepito da gran parte degli italiani
il principio sacrosanto della bigenitorialita' che, di contro, da
anni ha preso piede in tutta Europa. Occorre altresi' - aggiunge
Gassani nella nota - contemplare sanzioni significative e non
soltanto simboliche a carico di tutti i genitori che, con l'alibi
di tutelare i figli, frappongono ostacoli al naturale rapporto
dei bambini con l'altro genitore." Sebbene nell'80% dei casi i
Tribunali diano attuazione alla legge sull'affidamento
condiviso,l'Associazione avvocati matrimonialisti rileva come
"tale legge resta una 'scatola vuota', priva di qualsivoglia
contenuto, perche' allo stato attuale i tempi concessi al
genitore 'non collocatario' restano del tutto residuali e
sovrapponibili ai tempi in cui vigeva l'affidamento esclusivo."
"E' evidente - conclude la nota - che anche tra molti addetti ai
lavori, avvocati e magistrati in primis, probabilmente non
risultano chiari il significato e le finalita' della legge
54/2006 che ha introdotto l'affidamento condiviso in Italia."
(Wel/ Dire)