RICERCA "EU KIDS ONLINE". IL WEB PUÒ NASCONDERE INSIDIE
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 22 ott. - Il 12% dei ragazzi
italiani dai 9 ai 16 anni dichiara di essere rimasto turbato o
infastidito da qualcosa visto in internet, ma in due casi su tre
i genitori non lo sanno. È quanto emerge dalla ricerca "Eu kids
online", promossa dalla London school of economics di Londra, che
ha coinvolto 23.000 ragazzi in 25 Paesi europei e consultabile da
oggi su www.eukidsonline.net. Per l'Italia, lo studio e' stato
condotto dall'Osservatorio sulla comunicazione dell'Universita'
Cattolica di Milano.
Il web puo' nascondere insidie. Il 29% dei ragazzi europei
intervistati, dichiara di essere entrato in contatto con persone
sconosciute, ma in Italia sono un po' meno: e' capitato all'11%
di chi usa social network, al 17% di chi gioca on line, al 6% di
chi usa mail. C'e' chi poi si spinge anche ad incontrare lo
sconosciuto: e' capitato all'8% dei ragazzi europei e al 3% degli
italiani. Anche di questo spesso i genitori sono all'oscuro: ben
il 61% non sa nulla.
Sonia Livingstone, fra le autrici del rapporto, e docente di
Media e comunicazione alla London school of economics, commenta:
"I ragazzi comincino a usare internet sempre prima e lo usino
sempre piu' spesso. Internet e' ormai parte integrante della vita
dei giovani in tutti i paesi europei, e i ragazzi svolgono molte
attivita' online, spesso vantaggiose come l'uso di internet per i
compiti, per guardare video e comunicare con gli amici nei
servizi di messaggistica istantanea. È importante bilanciare i
rischi con le numerose opportunita' della rete".
Un capitolo della ricerca e' dedicato ai contenuti pericolosi
delle pagine web: un ragazzo italiano su 10 ha visto pagine che
incitano alla violenza (12% in Europa), mentre il 7,5% e' finito
su siti che inneggiano all'anoressia, il 6% al consumo di
stupefacenti e il 2,5% al suicidio. Nella rete i ragazzi si
imbattono anche in immagini pornografiche: e' successo al 7%
degli italiani (14% tra gli europei) e un terzo ha riferito di
esserne rimasto infastidito. Circa la meta' di loro ne ha parlato
con un amico e il 18% con i genitori. Il bullismo on line non e'
ancora diffuso. Solo il 2% degli italiani (il 5% in Europa) dice
di aver ricevuto messaggi offensivi e il 3% ammette invece di
averne inviati.
(Wel/ Dire)