(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 22 ott. - Il terremoto che ti sconquassa la vita: come affrontare il tema del lutto con i bambini, i quali, tornati a scuola, vedono il banco vuoto del loro compagno morto sotto le macerie? Come aiutare bimbi e adolescenti a metabolizzare il trauma? Come farli ancora sperare nel futuro? Le risposte si trovano in "Le 398 meravigliose maestre de L'Aquila", libro a cura di Federico Bianchi di Castelbianco e Magda Di Rienzo (Edizioni Magi). È il diario di un percorso di sostegno psicologico alle insegnanti e ai bambini delle scuole elementari aquilane, percorso portato avanti attraverso le stesse maestre. Il volume viene presentato il 26 ottobre alla Sala stampa della Camera dei deputati: presenti gli autori, insieme alle onorevoli Valentina Aprea e Paola Binetti e ai senatori Franco Marini e Gaetano Quagliariello. Modera Marida Lombardo Pijola, giornalista del quotidiano "Il Messaggero".
Il progetto di recupero e prevenzione, primo in Italia nel suo genere, e' stato realizzato dall'equipe dell'Ido-Istituto di Ortofonologia di Roma e ha coinvolto 398 insegnanti e 2.000 bambini delle scuole dell'Aquila dopo lo spaventoso sisma del 6 aprile 2009. Uno spazio specifico e' stato dedicato anche agli adolescenti (1.500), con sportelli d'ascolto individuale e incontri di gruppo tematici.
"La ricostruzione della societa' aquilana parte dalla scuola- spiegano gli autori- perche' e' l'unico spazio in cui e' possibile reimparare a vivere la normalita'. Le insegnanti sono l'unico punto di riferimento in una realta' che ha perso le coordinate e, in quanto donne, sono naturalmente capaci di occuparsi del mondo affettivo, di elaborare le emozioni e di aiutare gli altri a farlo, attivando un meccanismo definito in psicologia 'materno positivo'". Nel libro sono tante e commoventi le testimonianze delle maestre, dei bambini e degli adolescenti emersi durante un anno di lavoro. Disegni, racconti, frasi, testimoniano il cammino verso l'elaborazione del trauma.
Il terremoto e' definito dai bimbi "il signor distruttore", "il ruba abitanti", "il ruba citta'", "il mostro assassino".
Il libro racconta un'esperienza di rinascita che prende il via dalla forza delle donne e dei giovani. E le parole di una maestra un anno dopo il terremoto dicono molto: "E' sempre dove guardi le cose che fa la differenza... non le cancella... ma le sistema in modo diverso".
(Wel/ Dire)