(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 19 ott. - La manovra economica
estiva del governo 'svuota' il ministero dell'Istruzione e
dell'Universita'. Nel giro di un mese il ministro Mariastella
Gelmini si ritrovera' senza due capi di dipartimento su tre. E se
ne andranno anche quattro direttori generali su dodici, un terzo.
Tutti nomi storici di Viale Trastevere e Piazza Kennedy, le due
sedi del dicastero. Se ne andranno Giuseppe Cosentino (classe
1950, 60 anni), capo del dipartimento dell'Istruzione, e
Antonello Masia (nato nel 1949, 61 anni) che guida, invece, il
dipartimento per l'Universita', la Ricerca, l'Alta formazione
artistica, musicale e coreutica. Cosentino e Masia sono da anni
figure di spicco all'interno del ministero, dove hanno rivestito
ruoli diversi.
Trasferire il loro know how in tempi brevi non sara' semplice.
Lo stesso vale per i direttori generali. Se ne vanno in pensione
Mario Giacomo Dutto, responsabile degli ordinamenti scolastici, e
la dottoressa Maria Grazia Nardiello, che cura i rapporti con i
sistemi formativi delle regioni da anni. Ambedue fanno parte del
dipartimento di Cosentino che, a conti fatti, sara' quello che si
svuotera' di piu': ci sono anche altri due alti dirigenti in
fuga. Restano in sella, invece, i dg del dipartimento
dell'Universita' che sono stati reclutati, per meta', negli
ultimi mesi, durante il governo Gelmini.Dal dipartimento per la
Programmazione delle risorse umane, finanziarie e strumentali se
ne vanno Maria Domenica Testa (65 nni, sarebbe comunque andata in
pensione nel 2011) e Antonio Giunta La Spada. Resta al suo posto
il capo dipartimento Giovanni Biondi che peraltro, secondo
indiscrezioni, potrebbe assumere ad interim anche il ruolo di
Cosentino.
Per risolvere il problema si cercano figure interne
all'amministrazione: per motivi di bilancio non e' possibile
ricorrere a esterni, anche se i dirigenti in fuga hanno dato la
loro disponibilita' a dare una mano per un periodo anche dopo la
loro dipartita. Si cerca, comunque, di evitare "il blocco delle
attivita'", spiegano fonti da Viale Trastevere. I direttori in
fuga avrebbero perso, con il taglio degli stipendi, anche oltre
10 mila euro all'anno. Per trovare sostituti, secondo
Tuttoscuola, si potrebbe attingere dai direttori generali degli
uffici scolastici regionali: tra smentite e conferme corrono i
nomi di Lucrezia Stellacci, attuale direttore dell'Usr Puglia, di
Francesco De Sanctis, dell'Usr Piemonte, e di Giuseppe Colosio,
attuale direttore dell'Usr Lombardia.
(Wel/ Dire)