IL PRESIDENTE STEFANO TAVARELLA APRE I LAVORI DEL SEMINARIO
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 19 ott. - "La giornata di oggi
ha una duplice finalita'. Da un lato svegliare le coscienze
assopite e ricordare a una societa' distratta che il fenomeno
della poverta' e' purtroppo di attualita' e non e' ne' fuori
tempo e nemmeno fuori luogo. Dall'altro trovare assieme delle
modalita' perche', ai vari livelli a partire da quelli piu'
elevati, si operi per il contrasto al fenomeno della poverta' dei
bambini". Con queste parole, il vice presidente di Unicef Italia,
Stefano Taravella, ha aperto i lavori del seminario "Per una
strategia di contrasto alla poverta' dei bambini e degli
adolescenti", organizzato dalla stessa Unicef Italia insieme ad
altre organizzazioni (Associazione nazionale comuni
italiani-Anci, On the road, Consiglio nazionale dell'ordine
assistenti sociali-Cnoas e Coordinamento nazionale comunita' di
accoglienza-Cnca) all'interno di un progetto piu' vasto
realizzato grazie al contributo del ministero del Welfare
nell'ambito delle attivita' italiane per il "2010 Anno europeo
della lotta alla poverta' e all'esclusione sociale".
"Dove c'e', come da noi, un benessere diffuso, questo va a
colpire quelle fasce che non ne fruiscono, ma subiscono le
conseguenze", ha proseguito Taravella, ricordando l'importanza di
un "approccio dell'equita'", che significa "intervenire proprio
nell'ottica di coloro che hanno maggiore bisogno". Infatti, ha
sottolineato il vice presidente di Unicef Italia, intervenire
sulle fasce piu' debole ha "non solo valenza lodevole dal punto
di vista morale", ma e' un'operazione "virtuosa" anche "in
termini sociali ed economici" perche' vuol dire lavorare sul
fronte della prevenzione su fenomeni che altrimenti andrebbero
comunque affrontati piu' tardi "con grande dispendio di energie".
Il progetto, di cui Unicef Italia e' capofila, oltre
all'analisi di buone pratiche nazionali e internazionali di
contrasto alla poverta' minorile, prevede il coinvolgimento
diretto di bambini e ragazzi allo scopo di cogliere direttamente
il loro vissuto in merito alla percezione e al significato che
danno alla poverta'. A questo scopo sono previste interviste
(individuali o di gruppo) a circa 50 bambini e ragazzi al di
sotto dei 18 anni di eta' in tre province italiane: Napoli,
Milano e Pescara.
(Wel/ Dire)