ISTAT: 'QUASI IL 70% RISIEDE AL SUD'. CONVEGNO UNICEF
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 19 ott. - Tra i piu' poveri tra
i poveri ci sono i minori. Non e' retorica, ma sono i dati
dell'Istat - presentati nel corso del seminario sulla poverta'
dei bambini e degli adolescenti organizzato da Unicef Italia oggi
a Roma - dal direttore centrale dell'Istituto centrale di
statistica, Linda Laura Sabbadini. "Dai dati ufficiali di
poverta' prodotti dall'Istat- ha sottolineato Sabbadini- emerge
che i minori sono piu' poveri degli anziani, ma di questo non si
discute abbastanza". Se dal 1997 al 2009 l'incidenza della
poverta' e' rimasta piu' o meno stabile in Italia (il 10-11%
delle famiglie e il 13% degli individui), ci sono stati comunque
"dei sommovimenti interni" nel senso che "qualcosa e' aumentato e
qualcosa e' diminuito", ha spiegato l'esperta Istat. "E'
cresciuta la poverta' delle famiglie numerose ed e' diminuita la
poverta' degli anziani, soprattutto al Nord. Cosa questa- ha
precisato- che dipende da una serie di cose e soprattutto dal
cambiamento generazionale". Gli anziani di oggi sono infatti
diversi da quelli di un tempo e, soprattutto, hanno spesso un
titolo di studio piu' alto che ha garantito loro migliori
condizioni economiche in eta' piu' avanzata.
Durante il seminario Sabbadini ha presentato i dati
riguardanti la poverta' in generale e la poverta' minorile in
particolare. In Italia, tra il 1997 e il 2009, la poverta'
relativa e' cresciuta nel nostro paese tra alcuni tipi di
famiglie. Si tratta delle famiglie con quattro componenti
(passate dal 12,9% al 15,8%), con 5 o piu' componenti (da 22,3% a
24,9%) e con figli minori (dal 14% al 15%). La poverta' e'
aumentata inoltre nelle famiglie con 2 o piu' figli minori (dal
17,7% al 18,5%), con membri aggregati (dal 14,9% al 18,2%) e con
persone in cerca di occupazione (dal 22,5% al 24,9%). Al
contrario la poverta' relativa diminuisce tra le famiglie con 1
componente (dall'11,2% al 6,5%), di anziani soli (dal 16,3% al
10,2%), di coppie di anziani (dal 15,8% al 12,1%), di ritirati
dal lavoro (dal 13,9% al 10,8%), soprattutto se residenti a Nord.
Le cose non vanno meglio sul fronte della poverta' assoluta,
misurata su un paniere di beni e servizi indispensabili per avere
vita dignitosa. Nel 2009 le persone in condizione di poverta'
assoluta erano oltre 3 milioni (il 5,2% del totale) di cui 649
mila minori: 6,3% del totale dei minori, ovvero un quinto dei
poveri assoluti. Il dato arriva al 9,2% tra i minori che vivono
con i genitori e almeno due fratelli e tra le famiglie con membri
aggregati. Inoltre ben 401 mila minori assolutamente poveri
vivono al Sud, vale a dire il 10,2% del totale di quelli
residenti nelle regioni meridionali.
Tirando le somme, si puo' dunque dire che nel 2009 i minori
poveri nel nostro paese sono ben 1 milione e 756 mila, ovvero il
17% del totale. E di questi quasi il 70% (1 milione e 179 mila)
risiede al Sud. In particolare i dati Istat attestano l'esistenza
di 507 mila bambini poveri tra 0 e 5 anni (il 16,6% in Italia e
il 28,9% nel Sud), 550 mila tra il 6 e i 10 anni (il 18,3% in
Italia e il 32,4% nel Sud), 296 mila tra gli 11 e i 13 anni
(16,6% in Italia e 30,6% nel Sud) e 403 mila tra i 14 e i 17 anni
(16,4% in Italia e 28,3% nel Sud).
Tra il 1997 e il 2009, poi, e' aumentata l'incidenza di
poverta' tra i minori che vivono: con i genitori e almeno un
fratello (dal 17,8% al 18,4%), in famiglie con membri aggregati
(dal 20,7% al 27,9%) e in famiglie con un solo occupato (dal
19,7% al 24,4%). Al Sud, invece, la situazione e' peggiorata non
solo per i minori in generale, che sono passati da un'incidenza
della poverta' del 28,1% al 30%, ma anche dei minori che vivono
con due (dal 25% al 27,4%) o tre e piu' fratelli (dal 35,3% al
38,8%) o di quelli che vivono in famiglie con membri aggregati
(dal 34,5% al 41%).(Dires - Redattore Sociale)
(Wel/ Dire)