(DIRE - Notiziario Minori) San Marino, 15 ott. - Nessun decesso
di donne legato al parto negli ultimi 20 anni. E un tasso di
mortalita' neonatale dell'1,4 ogni 1000 nati vivi, la meta' circa
di quello italiano che ha gia' uno dei piu' bassi tassi di
mortalita' neonatale al mondo (in media si verifica un evento
ogni 2-3 anni). Sono statistiche di eccellenza quelle della
maternita' di San Marino, anche se confrontate con l'Italia dove,
solo negli ultimi mesi, sono arrivati alla ribalta della cronaca
diversi casi di presunta malasanita' legati alla nascita di
bambini.
I dati, secondo un'inchiesta di San Marino Fixing, dicono che
nel triennio 2007-2009 i parti cesarei rappresentano circa un
terzo del totale, il 32,3%, mentre sono state 137 le interruzioni
spontanee e il tasso grezzo di abortivita', vale a dire il
rapporto fra gli aborti effettuati da donne in eta' feconda e la
popolazione residente femminile in eta' feconda, e' stato di 5,9
per mille. Inoltre tutte le donne sono state scrupolosamente
seguite sia a livello medico che a livello ostetrico. "Abbastanza
frequente", infine, il ricorso a tecniche di fecondazione
assistita: nei tre anni in osservazione 66 coppie.
Dunque la maternita' del Titano registra numeri di eccellenza,
ma anche un ottimo rapporto tra medici e tra medici e pazienti.
"Arrivare alle liti come e' successo in Italia credo che sia
veramente assurdo", conferma il direttore dell'unita' di
Ostetricia e ginecologia, Miriam Farinelli, non ricordando di
"avere mai ripreso un collaboratore per aver fatto un cesareo. Se
aveva deciso di farlo in quel momento aveva tutti i suoi buoni
motivi, molto fondati o meno fondati, ma un motivo c'era. E se lo
ha fatto evidentemente ha agito con scienza e coscienza".
(Wel/ Dire)