RIVOLUZIONE CHE COINVOLGE 30 SCUOLE E 40 ASSOCIAZIONI.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 12 ott. - Si chiama "Il
volontariato per la legalita' e la cittadinanza sociale nelle
scuole di Puglia", il progetto che, gia' approvato dalla Giunta
regionale pugliese lo scorso anno, si pone l'obiettivo di
contrastare e contenere il fenomeno del bullismo, riutilizzando
il tempo dei ragazzi a cui e' stata comminata una sanzione
proprio a causa di comportamenti associati al fenomeno del
bullismo. A curarlo, la regione Puglia - assessorato al Welfare -
l'Ufficio scolastico regionale e Csv Puglia Net (il coordinamento
regionale dei Centri di Servizio), grazie a un accordo siglato
all'inizio del 2010. Il progetto riguarda 30 scuole in tutta la
regione e 40 associazioni di volontariato e si svolgera' grazie
allo stanziamento regionale.
Un programma che segna la differenza rispetto alle misure
correttive messe in atto dalla scuola negli ultimi anni e che va
nella direzione del coinvolgimento responsabile dei ragazzi e
delle istituzioni. Punto di forza, proprio la sinergia tra piu'
enti istituzionali e non, con la finalita' di riutilizzare il
tempo dei ragazzi a cui e' stata comminata una sanzione per
motivi di bullismo per finalita' sociali, affiancando le
associazioni di volontariato nelle loro attivita' ordinarie,
investendo il tempo nel potenziamento dell'intelligenza emotiva e
relazionale dei ragazzi.
Come funziona? Un'Unita' di valutazione costituita ad hoc per i
casi di bullismo a livello provinciale, esamina il caso,
stabilisce la tipologia di intervento commisurata al
comportamento sanzionabile e individua l'associazione di
volontariato presso cui dovra' esercitare l'azione "riparatrice".
A questo punto il ragazzo e' pronto a svolgere la sua attivita'
di volontariato non prima, pero', di aver sottoscritto un patto
etico. Il patto tra studente "sospeso" e organizzazione di
volontariato ha la finalita' di evitare che l'allontanamento
temporaneo dalla scuola si trasformi in una scelta definitiva e
di promuovere il contatto con esperienze di vita alternative alla
scelta di violenza, aggressivita' o prevaricazione, con
l'obiettivo ulteriore di prevenire fenomeni di dispersione
scolastica che spesso seguono alle sanzioni disciplinari. Cosi',
ai consueti giorni di sospensione corrispondono mesi di attivita'
volontaria presso organizzazioni che si occupano di soggetti
fragili o che tutelano l'ambiente, il patrimonio o che promuovono
cultura e benessere sul territorio. Una tabella allegata al
progetto spiega nel dettaglio: ad un giorno di sospensione
corrisponde un mese di attivita' volontaria, tre giorni
equivalgono a tre mesi e 15 giorni di sospensione corrispondono a
sei mesi.
"L'idea - spiega Vendola - e' quella di vedere il bullismo come
la spia di un'emergenza, senza pero' ricorrere a forme di
repressione. Allontanare i soggetti a rischio dal contesto
scolastico, spesso non serve ed e' anche nocivo ed in fondo e'
proprio quello che spesso i cosiddetti bulli vogliono. Con il
progetto, piuttosto che mettere in liberta' dalla scuola per
qualche giorno il protagonista in negativo di episodi di
bullismo, lo invitiamo, con un patto etico tra studente, scuola e
associazione di volontariato, a trascorrere del tempo con
associazioni di volontariato. Se qualcuno ha infastidito,
poniamo, un disabile, andra' in un'associazione che si occupa di
disabili, al di fuori dell'orario scolastico, in modo da rendersi
conto di cosa accade li'".
"L'iniziativa della regione Puglia, che e' nata in una stretta
collaborazione con la scuola e con il volontariato pugliese- dice
Luigi Russo presidente di Csv Puglia Net - intende mettere un
punto fermo nella gestione delle sempre piu' numerose situazioni
di violenza e di bullismo presenti nella scuola. Occorre
'educare, non punire', cioe' fornire le competenze relazionali
indispensabili alla vita di comunita'. Occorre mettere i ragazzi
che sbagliano, per un gioco idiota, per leggerezza o perche' non
hanno ancora costruito la dimensione relazionale, nelle
condizioni di riparare ai loro errori convincendoli del valore
del prendersi cura degli altri, del patrimonio comune. E'
educazione relazionale allo stato puro. Punire aggiunge solo
violenza alla violenza".
(Wel/ Dire)