TROPPE RICHIESTE PER IL CENTRO CHE ASSISTE I BIMBI MALTRATTATI.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 8 ott. - Il futuro del "Faro",
il centro specialistico contro il maltrattamento e gli abusi
all'infanzia di Bologna, si presenta difficile: le richieste di
consulenza e di intervento aumentano sensibilmente e il Centro,
che gia' opera al limite delle proprie possibilita', avrebbe
bisogno di maggiori stanziamenti. A spiegarlo e' la responsabile
del servizio, la psicoterapeuta Mariagnese Cheli, intervenuta
oggi a una seduta della commissione Servizi sociali della
provincia di Bologna. "Il Faro" opera dal dicembre 2002 grazie a
una convenzione stipulata tra le Ausl di Bologna e Imola, il
Policlinico Sant'Orsola-Malpighi, il Centro per la giustizia
minorile dell'Emilia-Romagna e le Marche, la provincia ed i
comuni del territorio. Ogni anno, per coprire i costi di base,
riceve fondi per 200 mila euro da Ausl e provincia. Maria
Cristina Volta, responsabile dell'unita' operativa Tutela
infanzia e servizi socio-educativi della provincia, assicura che
gli stanziamenti verranno confermati anche per i prossimi tre
anni.
Ma nel frattempo "il trend di richieste e' in netta espansione -
spiega Cheli - e quindi non saremo piu' in grado di garantire il
pronto intervento: d'ora in poi dovremo organizzarci con una
lista d'attesa". Anno dopo anno, in effetti, il volume di
attivita' del "Faro" e' aumentato: dalle 27 consulenze del 2003
alle 124 del 2008, ad esempio, per un totale di 502 (217 delle
quali richieste dai servizi sociali e 96 dalle scuole): il 27,5%
riguardano bambini tra i quattro ed i sei anni, un altro 15,8%
tra i sette e i nove. In crescita anche i casi presi in carico:
tre nel 2003 e 76 nel 2008, per un totale di 203 (113 bambini e
90 famiglie). Un "fenomeno sempre piu' diffuso", spiega ad
esempio Cheli, e' quello dei maltrattamenti fisici sui bambini
sotto i due anni. E cresce anche il bullismo, compreso quello a
sfondo sessuale.
Per far fronte ai maggiori carichi di lavoro, il Centro
specialistico avrebbe bisogno per Cheli di altre 15 ore
settimanali di attivita' cliniche e psicologiche: cioe', conti
alla mano, di circa altri 50 mila euro all'anno di finanziamenti.
E invece di incrementi, al momento, non se ne parla. Anzi, dallo
scorso febbraio lo staff deve fare a meno di un'assistente
sociale, richiamata dal comune di Bologna. Il resto della squadra
del "Faro" e' composta da professionisti che svolgono solo poche
ore alla settimana: un neuropsichiatra, un pedagogista, una
ginecologa, un consulente giuridico, un educatore e tre
psicologi. Secondo Cheli servirebbe "un Pronto soccorso
specializzato per le violenze sessuali sui minori, dovrebbe
esserci in una citta' civile come Bologna". Una possibile
risposta, in realta', e' gia' all'esame dell'Ausl di Bologna e
del Policlinico Sant'Orsola-Malpighi. Un progetto che "prende le
mosse - spiega Cheli - dalla decennale collaborazione tra il
'Faro' ed il Gozzadini", l'ospedale pediatrico del Sant'Orsola.
Il Pronto soccorso pediatrico del Sant'Orsola, dunque, potrebbe
essere "il punto specializzato adatto ad accogliere questa
proposta", conclude la responsabile del Faro.
(Wel/ Dire)