(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 8 ott. - "Sono l'insegnante e si
aspettano che io trasmetto loro qualcosa, possibilmente
significativo, bello..." I ragazzi parlano con difficolta' di se
stessi, della loro intimita', di come stanno, cosa provano di
quali sono i loro desideri, i loro crucci. Difficile per un
adulto entrare in dialogo con loro, farli uscire dal quel
nascondiglio penetrare nei livelli piu' profondi della loro
interiorita'. In un Istituto Superiore della Provincia di
Bergamo, nel corso dell'anno scolastico 2005/2006 all'interno di
due classi, una seconda liceo ed una terza, con il libro "Voci
dall'aula", il professore Matteo Lusso tenta una riflessione sul
mondo dei ragazzi attraverso la lettura dei loro comportamenti in
classe e attraverso le domande poste dai temi, lettere e dialoghi
in aula. "Colgo un grande vuoto e una profonda solitudine nel
viso dei miei interlocutori - scrive l'autore nell'introduzione
al testo - non frutto della loro aridita' ma della nostra assenza
o della nostra indifferenza" senza una chiara proposta educativa
i ragazzi rischiano di perdere la ricchezza di vita che hanno
depositata nel cuore.In ogni ragazzo c'e' una profonda attesa di
felicita' e pienezza nonostante il terreno nel quale crescono i
ragazzi sia fatto di solitudine, delusione, disorientamento,
percezione del non senso, aridita' nelle relazioni e sfiducia. Li
attraversa un ospite inquietante che attende solo un "l'Ospite
dolce dell'anima, che bussa alla porta di ciascuno di noi".
(Wel/ Dire)