"NEGLI ULTIMI 5 ANNI VIA 33 MILA RESIDENTI TRA I 25 E 35 ANNI".
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 8 ott. - Negli ultimi 5 anni il
numero dei giovani residenti a Milano tra i 25 e i 35 anni nel
comune di Milano e' sceso di oltre 33 mila unita', portando il
peso di questo gruppo di eta' sulla popolazione del comune dal
16,4% al 13,9%, contro una media nazionale del 14,8%. Uno dei
motivi? Le carenze nei servizi all'infanzia. La denuncia arriva
da Michele Pelizzari, giovane economista collaboratore della
rivista d'opinione online lavoce.info.
"L'inizio d'anno scolastico per i nidi milanesi e' stato
all'insegna del caos - dice Pelizzari -. Per motivi difficili da
comprendere, il numero delle educatrici disponibili non e'
adeguato al numero di bambini ammessi al servizio". Nonostante la
Carta dei servizi del Comune preveda che nei nidi comunali vi
siano almeno un educatore o educatrice ogni 6 bambini e, sulla
carta, molti asili soddisfino questa condizione, "a inizio anno
scolastico in moltissime strutture il numero di operatori
effettivamente in servizio era assolutamente inadeguato e ben al
di sotto di quanto previsto dalla carta dei servizi -continua il
ricercatore, che spiega-: conosciamo direttamente la situazione
di uno di questi asili, dove il giorno precedente l'inizio delle
attivita' e' stato comunicato ai genitori che all'organico
dell'asilo mancavano 5 persone, alcune perche', pure regolarmente
assunte, assenti per maternita' o malattia, altre semplicemente
mancanti. Poiche' tali carenze non erano ancora state risolte
dall'amministrazione comunale, le educatrici dell'asilo hanno
deciso, correttamente, di rifiutarsi di inserire nuovi bambini.
In mancanza di nuove educatrici in una sezione dell'asilo in
questione ci sarebbero stati, dopo i nuovi inserimenti, 27
bambini (tra i 12 e i 24 mesi) con sole due educatrici. Una
situazione obiettivamente insostenibile".
L'effetto e' stato che, in attesa che il Comune provvedesse alle
assunzioni, "gli inserimenti di nuovi bambini sono stati sospesi,
con conseguenze devastanti sull'organizzazione delle famiglie
interessate: mamme che avevano previsto il rientro al lavoro,
baby sitter reclutate all'ultimo momento, nonni richiamati
improvvisamente in servizio, e cosi' via" prosegue Pelizzari,
definendo la situazione "particolarmente sorprendente" alla luce
del fatto che "le ammissioni ai nidi sono state definite dal
comune stesso e comunicate alle famiglie gia' a luglio e non si
capisce come mai non si sia stati in grado di organizzarsi di
conseguenza per il regolare inizio delle attivita' a settembre".
Secondo il ricercatore, molti, se non tutti, gli asili comunali
di Milano sono attualmente in queste condizioni e "la
disorganizzazione dell'amministrazione e' incomprensibile,
colpevole e dannosa per i bambini".
"Sarebbe interessante -conclude Pelizzari- sapere come si
giustificano il dirigente e l'assessore responsabili, oltre che
il sindaco. Dal sito del comune di Milano, dove sono sono
disponibili i dati sui compensi dei dirigenti, si scopre che il
dirigente del settore servizi all'infanzia ha ricevuto circa
21.000 euro di retribuzione di risultato, si suppone per l'anno
2009: li ricevera' anche per il 2010?".
(Wel/ Dire)