IL PRESIDENTE DELLA CAMERA A DIREGIOVANI: "O ADDIO DEMOCRAZIA".
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 8 ott. - "La vita e' una gara,
non sara' mai senza una gerarchia. Il vostro compito e' di
lavorare affinche' sia una gerarchia di meriti". Gianfranco Fini
e' ospite di 'Diregiovani Direfuturo - il Festival delle giovani
idee" organizzato da Diregiovani.it e Istituto di Ortofonologia
all'Eur e, in una serie di risposte ai ragazzi che lo ascoltano
in platea, parla di giovani e politica, del presente e del futuro
di chi ancora studia e presto dovra' fare i conti col mondo del
lavoro.
GIOVANI E POLITICA - Il presidente della Camera esordisce con un
consiglio: "Quando sentite qualcuno che dice 'largo ai giovani',
non fidatevi: 9 su 10 vuol dire non lasciare che i giovani
conquistino spazio". Per Fini "la politica si deve occupare di
costruire il futuro sin da oggi e invece troppo spesso e'
concentrata sul presente o guarda a ieri".
Proprio il futuro e' un tema che sta a cuore alla giovane platea:
"La mia generazione- dice Fini- era convinta che inevitabilmente
il futuro sarebbe stato migliore. Oggi, invece, tanti ragazzi
pensano che il domani sia peggiore di come si vive oggi. Questo
e' un problema che la politica deve affrontare".
Come convincere i giovani a guardare con ottimismo al futuro?
"Non con soluzioni miracolose come promettere di 'dare il lavoro
a tutti'. Bisogna invece- prosegue Fini- collegare meglio il
momento della formazione al momento dell'ingresso nel mondo del
lavoro: al Nord questo collegamento e' gia' molto stretto, al Sud
e' quasi inesistente". Il presidente della Camera insiste: "A
differenza di altri rifiuto lo stereotipo del bamboccione che
pensa solo allo stadio, alla discoteca, alla canne. E' uno
stereotipo fasullo, come dimostrano i tanti che alla vostra eta'
fanno volontariato, s'impegnano per l'ambiente e si danno da fare
nel no profit".
LA SCUOLA - Fini ribadisce poi "l'importanza della formazione"
scolastica, ma invita a non sottovalutare "l'aggiornamento"
continuo che serve per affrontare meglio il mondo del lavoro:
"L'istruzione- sottolinea- e' il periodo in cui si formano le
coscienze dei giovani: e' un investimento per il futuro". Spazio
anche per qualche riflessione su nuovi e vecchi media. "Rispetto
a quando io avevo vent'anni- osserva- oggi voi avete molti meno
libri. Non perche' siete piu' ignoranti, ma perche' disponete di
internet: una delle piu' grandi innovazioni della storia". E il
piccolo schermo? "Ci sono famiglie che pensano che il modo
migliore per educare i figli e' accendere la televisione, ma non
e' cosi'", assicura.
Poi, a un ragazzo che viene dall'Aquila, che si dice "deluso"
dalla politica e dalle istituzioni, che gli chiede "perche' oggi
dovrei essere orgoglioso di essere italiano", il presidente della
Camera risponde: "Devi essere ottimista, perche' il futuro lo
costruirai tu, da solo, con i tuoi coetanei. Come sara' l'Italia
tra 20 o 30 anni dipendera' molto piu' da voi che da noi. Non vi
rassegnate a un futuro peggiore dell'oggi. Partecipate alla vita
della societa' con la voglia di cambiarla: la vita e' una gara,
non sara' mai senza una gerarchia. Il vostro compito e' di
lavorare affinche' sia una gerarchia di meriti". Ovvero: "Nella
vita avra' fatto di piu' il figlio di un notaio che parte da 7 e
arriva a 9, o il figlio di un operaio che parte da 2 e arriva a
6, migliorandosi molto? Nella gerarchia- chiede Fini- conta solo
chi sta piu' in alto o e' piuttosto il merito, la capacita' di
superare gli ostacoli, di andare oltre il punto da cui si e'
partiti?".
CON LA VOSTRA TESTA - "Siamo in un tempo in cui non esistono piu'
le ortodossie e quindi non puo' esistere eresia". Gianfranco
Fini, partecipando al Festival delle idee organizzato da
'Diregiovani Direfuturo', il festival delle giovani idee in
corso fino a domenica al Palazzo dei Congressi dell'Eur, a Roma,
si rivolge ai giovani e li invita "a ragionare con la vostra
testa". Poi, aggiunge: "Diffidate di quelli che vi dicono 'e'
cosi''. Se qualcuno vi toglie la possibilita' di giudicare con la
vostra testa non c'e' piu' democrazia". "Oggi c'e' un eccesso di
propaganda e c'e' un deficit di politica: aiutateci a parlare di
politica e non date troppo credito a chi vi parla solo di
propaganda"
INTEGRAZIONE - "Non so quale modello sia giusto per
l'integrazione, ma dobbiamo lasciare da parte i volantini
propagandistici: non e' con i comizi elettorali che si risolve il
problema dell'immigrazione".
8 ottobre 2010
(Pic/ Dire)