(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 8 ott. - "Con questa riforma a
scuola non si torna". E' uno degli slogan che gli studenti medi e
universitari di Roma stanno scandendo in piazzale dei Partigiani
da cui e' in partenza un corteo "contro le riforme Gelmini", uno
dei novanta che si stanno snodando in tutta Italia promossi da
Unione degli studenti e Link-Coordinamento universitario. La
mattinata a Roma e' partita con un blitz all'alba davanti al
ministero dell'Istruzione dove gli studenti hanno srotolato due
striscioni.
"Nelle scuole- afferma Tito Russo, dell'Unione degli studenti- ci
sentiamo come in carcere: l'edilizia e' fatiscente, la didattica
vecchia, i costi insostenibili". I ragazzi chiedono "il ritiro
dei tagli, un piano per l'edilizia scolastica, nuove forme di
didattica, l'abolizione dell'apprendistato sotto i 18 anni". La
Rete degli studenti ha 'armato' i suoi di caschetti gialli "per
difenderci dalle macerie della scuola", spiegano. Tra i piu'
bersagliati dagli slogan del corteo romano, a sorpresa, non e' il
ministro Gelmini, ma il premier Berlusconi. "Chi non salta
Berlusconi e'", gridano gli studenti. Alla manifestazione stanno
partecipando scuole di tutta Roma e anche alcuni sindacati. In
piazza ci sono centinaia di persone."Noi la crisi non la
paghiamo", scandiscono in massa gli studenti che hanno portato
decine di striscioni con i nomi delle loro scuole, dal Peano al
Labriola, all'Anco Marzio. "Ministro sei licenziata", recita uno
striscione. Su un altro si legge "Un popolo ignorante e' piu'
facile da ingannare".
AVANTI CON LE RIFORME - "Bisogna avere il coraggio di cambiare.
E' indispensabile proseguire sulla strada delle riforme: dobbiamo
puntare a una scuola di qualita', piu' legata al mondo del lavoro
e piu' internazionale". Cosi', in una nota, il ministro
dell'Istruzione, Mariastella Gelmini.
"Per ottenere questi obiettivi stiamo rivedendo completamente
i meccanismi di inefficienza che hanno indebolito la scuola
italiana in passato- continua la nota- Un lavoro e un percorso
difficile, ma indispensabile. E' necessario lo sforzo di tutti
coloro che hanno a cuore la scuola. La protesta di oggi pero' mi
pare riproporre vecchi slogan di chi vuole mantenere lo status
quo, di chi e' aprioristicamente contro qualsiasi tipo di
cambiamento e crede di usare la scuola come luogo di
indottrinamento politico della sinistra".
"Evidentemente a molti da' fastidio che la scuola, finalmente,
non sia piu' proprieta' privata della sinistra. Le proteste di
oggi sono organizzate da una precisa parte politica. Non sono
certo manifestazioni spontanee che uniscono studenti e professori
ma si tratta di manifestazioni politiche organizzate da militanti
contrari al governo e alle riforme".
SIAMO IN 300 MILA - Investimenti nell'istruzione, provvedimenti
per l'edilizia scolastica, una didattica nuova e piu' diritti per
gli studenti. E' quanto chiede, si legge in una nota, la Rete
degli studenti, che in una nota fa il punto sui primi numeri
degli studenti scesi in piazza in occasione delle manifestazioni
odierne in tutta Italia. Si parla di "circa trecentomila studenti
mobilitati" in "piu' di 100 piazze italiane". Secondo i dati
della Rete, si parla di 60mila manifestanti a Torino, 30mila a
Roma, 15mila a Bologna e Palermo. Ma anche mille a Belluno,
10mila a Treviso, Vicenza e Modena, 5mila a Perugia, Ragusa e
Caltanissetta.
E, continua il comunicato, "come abbiamo fatto il primo giorno
di scuola, anche oggi indosseremo i caschetti gialli da lavoro,
per difenderci dalle macerie che Gelmini e Tremonti ci hanno
lasciato. Edifici fatiscenti, didattica stantia, docenti sempre
piu' stanchi e privi di motivazione, contributi 'volontari' delle
famiglie a coprire le mancanze di fondi, capaci e meritevoli
privi di mezzi: questa e' 'l'epocale riforma' del ministro
Bulldozer. Pretendiamo investimenti nell'istruzione,
provvedimenti per l'edilizia scolastica e il diritto allo studio,
una didattica nuova e piu' diritti per gli studenti". Ma non
finisce qui: "Da domani- continua il comunicato- partiranno i
'Cantieri della scuola pubblica', iniziative ed assemblee per
dare inizio alla ricostruzione della nostra scuola e del nostro
futuro". E poi "il 16 ottobre saremo ancora in piazza al fianco
dei lavoratori della Fiom Cgil per dire che l'Italia non puo'
uscire dalla crisi e immaginare un domani senza i diritti e la
democrazia".
Dice ancora il comunicato: "La ricostruzione parte dalla
scuola per andare oltre, a incontrare altre generazioni ed altri
mondi, fra chi si batte per difendere il posto di lavoro in un
momento di crisi e chi si impegna senza sosta nella lotta alle
mafie, per la cultura, per la libera informazione per fondare il
Paese di domani- aggiungono i ragazzi- sull'accesso libero alla
cultura e alla formazione, per una cittadinanza basata sulla
partecipazione, i diritti e la dignita' di ognuno".
PD CONTRO IL TG1 - "Il Tg1 di Minzolini e' riuscito oggi
nell'ennesimo capolavoro di mistificazione della realta' e
propaganda di parte". Lo dice Francesca Puglisi responsabile
scuola della segreteria del Pd. "Alle centinaia di migliaia di
studenti scesi in piazza in tutta Italia- prosegue- dei quali e'
stato costretto a dare conto anche se non ha ritenuto di dover
dare neanche un titolo di sommario, il Tg1 ha affiancato uno
sparuto gruppetto di non meglio identificati supporter della
riforma dell'universita' che invitava il ministro ad andare
avanti. Un ardito esercizio di par condicio smentito dalle
immagini che mostravano l'esiguita' dei manifestanti a favore".
"La millantata par condicio, comunque, scompare subito dopo-
sottolinea Puglisi- quando il Tg1 da' conto delle critiche
rivolte dal ministro alla manifestazione senza offrire spazio
alcuno alle repliche arrivate dall'opposizione. Misteri del
servizio pubblico".
(Wel/ Dire)