FATTA A TUTTI 3.145 NUOVI NATI PRESSO IL POLICLINICO: 10 CURATI.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 5 ott. - Una diagnosi precoce
per affrontare efficacemente e risolvere i problemi uditivi dei
bambini. Ecco il bilancio del primo anno di "Screening
audiologico universale neonatale", condotto dal team
multidisciplinare dei Dipartimenti di Scienze Pediatriche
Medico-Chirurgiche e Scienze Oftalmologiche e
Otorinolaringoiatriche del Policlinico Gemelli.
Una ipoacusia permanente nel bambino puo' avere conseguenze
sullo sviluppo del linguaggio e delle abilita' cognitive, tanto
piu' gravi quanto piu' grave e' il deficit e quanto piu' e'
precoce la sua insorgenza. L'ipoacusia, soprattutto se presente
come malattia isolata, puo' sfuggire ai familiari dei bambini che
ne sono affetti, dato che in genere non sono visibili le lesioni
che la determinano e che gli effetti sullo sviluppo del bambino
non si manifestano nelle prime epoche della vita. Purtroppo le
ipoacusie infantili bilaterali permanenti o persistenti non sono
rare e quelle congenite hanno un'incidenza di circa 1,5 nuovi
casi per mille neonati, con valori fino al 3 per mille
evidenziati da studi piu' recenti. Esistono tuttavia alcuni
gruppi di bambini, ad esempio quelli ricoverati nelle unita' di
terapia intensiva neonatale e quelli con precedenti familiari per
deficit uditivi, in cui il rischio di un'ipoacusia puo' essere
10-20 volte maggiore.
Nel caso dell'ipoacusia infantile, come per altre malattie,
l'identificazione precoce del disturbo e' un mezzo fondamentale
per attuare i provvedimenti utili a risolverlo o controllarne
l'evoluzione e le conseguenze. Per questi scopi lo strumento
principale e' lo screening audiologico, soprattutto in epoca
neonatale.
(Wel/ Dire)