(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 30 nov. - Seicentomila persone,
pari all'intera popolazione della citta' di Genova, muoiono ogni
anno nel mondo a causa delle conseguenze del fumo passivo. Lo ha
rivelato uno studio pubblicato sulla rivista Lancet e realizzato
da due ricercatori dell'Organizzazione Mondiale della Sanita',
Armando Peruga e Annette Pruss-Ustun, che hanno utilizzato i dati
del 2004 e quelli piu' recenti disponibili in 196 nazioni.
Secondo quanto elaborato dagli studiosi, le prime vittime del
tabagismo passivo risultano essere i bambini: ben oltre
centocinquantamila e al di sotto dei cinque anni. Questo perche'
i piccoli di quella eta' sono ovviamente incapaci di sottrarsi a
quella che nel documento e' citata come la prima fonte di
esposizione, ossia i genitori che fumano fra le mura domestiche.
Cio' succede soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito.
Laddove il benessere prende il posto della poverta', il rispetto
per la salute dei bambini porta a un calo nella statistica dei
decessi. Qui sono infatti gli adulti le vittime principali,
sebbene i minorenni siano ancora al primo posto fra coloro che
risultano coinvolti loro malgrado con una percentuale pari al
quaranta per cento dei casi. Seguono il trentacinque per cento
delle femmine non fumatrici e il trentatre' per cento dei non
fumatori (dati Oms riferiti al 2004). La stima fatta da Peruga e
Pruss-Ustun ha calcolato che tali esposizioni abbiano provocato
379mila morti per ischemia, 165mila per infezioni respiratorie,
36.900 per asma, 21.400 per cancro ai polmoni. Che in totale
fanno appunto 603mila morti, tutti attribuibili al fumo passivo e
cosi' divisi: quarantasette per cento donne, ventisei uomini,
ventotto bambini.
Il tabagismo passivo e' inoltre responsabile della perdita di
10,9 milioni di anni di vita in buona salute, il sessantuno per
cento dei quali sottratti a minorenni. Questi dati, gravissimi
gia' a una prima lettura, fanno ancora piu' riflettere se si
considera che la stima dei decessi rappresenta l'uno per cento di
tutti morti globali annui. Lo studio si conclude esaminando anche
gli aspetti legislativi del fenomeno: se le leggi che hanno
proibito il tabacco all'interno dei locali pubblici hanno fatto
molto per arginare i danni del fumo passivo, la strada per una
corretta prevenzione appare ancora distante, perche' spesso e'
nelle case che il vizio lascia il segno.
Di pochi giorni fa e' la notizia, presentata dagli esperti
dell'Universita' del Minnesota all'American Association for
Cancer Research, che nelle urine dei neonati di pochi mesi figli
di coppie di fumatori e' presente la nitrosammina, una sostanza
cancerogene riconducibile alle sigarette, nicotina e cotinina. E
nel febbraio scorso un altro studio, pubblicato su Pnas da un
gruppo di ricercatori americani del Lawrence Berkeley National
Laboratory, aveva evidenziato che il fumo di terza mano, quello
residuo in tendaggi, tappeti, parati e arredi vari, nuoce come
quello diretto perche' la nicotina si combina con altri
inquinanti rimanendo a lungo nei locali. Un guaio che va
moltiplicato per 1,2 miliardi, pari cioe' alla stima della
popolazione mondiale di fumatori.
(Wel/ Dire)