L'APPELLO DELL'AMBASCIATRICE A ROMA: "ALMENO 30MILA SENZA FUTURO"
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 23 nov. - "Il Presidente della
Repubblica Joseph Kabila si appella a Roma ed all'Italia, luoghi
di grande solidarieta' umana, affinche' alle donazioni si
aggiunga un progetto specifico di interventi per salvare migliaia
di bambini e di madri che rischiano, ogni giorno, di morire". Lo
ha detto S.E. madame Solange Ghonda - Ambasciatrice speciale dei
Bambini della Repubblica Democratica del Congo e responsabile del
Movimento mondiale in favore dei bambini della RDC - intervenuta
a Roma alla presentazione del progetto 'Kinshasa chiama Roma'.
Nella sede della Camera di Commercio ItalAfrica Centrale,
Ghonda ha fornito cifre da brivido: "In Congo 300.000 bambini
soffrono di malnutrizione e sono tragicamente esposti a malattie
quali polmonite, diarrea, malaria, morbillo. E' estremamente
necessario fare di piu'. Nella regione di Bandundu, in
particolare nella citta' di Kaymba, oltre 1.500 bambini di eta'
inferiore a 12 anni sono affetti in maniera irreversibile da una
malattia che colpisce, devastandoli, gli arti inferiori causata
dall'utilizzo della farina locale manioca. Altri 25.000 presto
saranno irrimediabilmente colpiti dal morbo se la loro dieta non
dovesse essere integrata ed equilibrata con latte terapeutico,
farina di mais e soia arricchita con vitamine. La condizione
delle donne - prosegue l'ambasciatrice - e' difficilissima: e'
molto alta la percentuale di quelle che, partorendo gia' a 14-15
anni, danno alla luce il proprio figlio e poi muoiono.
Un'atrocita' insopportabile per il Governo del Congo e per i
Paesi Occidentali. In RDC 1 bambino su 5 non arriva all'eta' di 5
anni ed un'alta percentuale e' considerata a rischio di morte per
fame. Oggi in strada a Kinshasa - conclude Ghonda - ci sono
almeno 30 mila bambini senza famiglia e senza futuro".
Il presidente di ItalAfrica Centrale e Console in Italia della
RDC, Alfredo Carmine Cestari, parlando degli aiuti umanitari
italiani, ha detto: "La cooperazione fine a se stessa non
determina alcun buon risultato a medio e lungo termine: l'Italia
ha stanziato, per il 2010, dieci milioni di dollari (circa 7
milioni di euro) per la sola RD Congo, Paese grande una volta e
mezza l'Europa occidentale (circa 63 milioni di abitanti,)
decidendo di impegnare invece energie, progetti e bel altre
risorse per altre zone africane (es. Libia) con popolazioni di
gran lunga inferiori. I progetti duraturi per le nazioni su
sahariane- prosegue Cestari- sono quelli che, invece, alla pur
importante cooperazione fanno seguire azione strategiche di
sostegno alle internazionalizzazioni delle grandi e piccole o
medie imprese. La fascia sub sahariana e' popolata da oltre 500
milioni di persone. E' statisticamente provato che, per ogni
posto di lavoro creato in quell'area, ben 30 individui della
cerchia familiare riescono a superare la soglia di poverta'.
Bambini compresi".
(Wel/ Dire)