(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 23 nov. - Il Brain imaging
center del McLean Hospital e il Dipartimento di pschiatria della
Harvard Medical School nel Massachusetts in collaborazione con
The Brain Institute di Salt Lake City (Utah), hanno recentemente
scoperto una significativa vulnerabilita' neurobiologica nei
ragazzi con una storia familiare d'alcolismo, fenomeno che
include una ridotta efficienza neuronale e il reclutamento di
risorse cerebrali addizionali. I ricercatori hanno analizzato con
risonanza magnetica funzionale (1.5 Tesla) il funzionamento
cerebrale di 32 adolescenti (eta' media 13.4 anni) durante
l'esecuzione di un compito cognitivo (Stroop Color-Word
Interference task), indicato per la valutazione della capacita'
di controllo inibitorio. La storia famigliare d'abuso d'alcol e'
stata investigata con un'intervista strutturata (Family
History-Epidemiologic structured interview) alle madri che
accompagnavano i rispettivi figli. I ragazzi sono stati suddivisi
in 2 gruppi, con alta (FH+) o bassa (FH-) familiarita' per
l'alcolismo (genitori e/o nonni alcolisti). Il gruppo FH+ mostra,
rispetto al gruppo FH-, una piu' estesa attivazione del circuito
fronto-limbico, della corteccia cingolata anteriore e del giro
frontale medio, durante il compito d'inteferenza.
La scoperta che la familiarita' per l'alcolismo puo' avere un
significativo impatto neurobiologico sul cervello in via di
sviluppo di un ragazzo e' molto importante perche',durante
l'adolescenza vi e' una maggiore propensione a non
controllarsi.L'abuso di alcol, durante questa eta', puo'
modificare il percorso di maturazione del cervello.
(Fonte: www.droganews.it)
(Wel/ Dire)