FUTURO, LAVORO E STRANIERI: ECCO COSA PENSANO I ROMANI
56% RITIENE NON CI SARÀ OCCUPAZIONE, 15% ANDRÀ A VIVERE A ESTERO.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 19 nov. - I giovani romani si
tengono informati, cercano notizie piu' sulla politica che sullo
spettacolo, seguono il telegiornale. Sono poi disponibili
all'integrazione affermando di vedere ben volentieri compagni di
classe di nazionalita' diversa. Ma sono pessimisti se pensano al
proprio futuro. È quanto emerge da una indagine condotta da
Makenoise, un'associazione culturale indipendente, su un campione
di 145 studenti iscritti al triennio, quindi dal terzo al quinto
anno, in licei scientifici, linguistici ed istituti tecnici della
Capitale. Il questionario era composto da 29 domande ed e' stato
compilato in forma anonima dagli intervistati. Il campione e'
composto per il 58% da ragazze (84) e per il 42% da ragazzi (61).
Per gran parte, il 90,3%, erano italiani, 8,3% stranieri e 1,4%
con doppia nazionalita'. I risultati sono stai presentati in un
convegno, oggi a Roma presso l'aula magna dell'Its Vincenzo
Arangio Ruiz, a cui hanno preso parte le scuole della rete dei
municipi XI e XII.
In appoggio ai dati, alcuni studenti hanno anche realizzato un
video con protagonisti ragazzi nati all'estero e arrivati in
Italia o nati nel nostro paese ma da genitori stranieri. Peccato
che subito dopo la proiezione una buona parte degli studenti
abbia poi scelto di lasciare l'aula magna e di andare in cortile
per fumare. I dati dell'indagine 'Cittadinanza e giovani:
istruzioni per l'uso' sono stati commentati alla presenza, tra
gli altri, della vicepresidente del parlamento europeo Roberta
Angelilli, del consigliere comunale e vicepresidente della
commissione Scuola, Paolo Masini, del consiglie aggiunto Romolo
Salvador.
Tra i primi dati della ricerca emerge come gran parte degli
intervistati consideri la propria citta' un bene che va protetto
e valorizzato, l'86,9%, il 2,8% e' convinto del contrario.
Ancora in minoranza gli studenti che non sarebbero contenti se la
scuola insegnasse loro a tutelare l'ambiente, 9,7%, mentre
l'accoglierebbe positivamente il 60,7%.
L'indagine ha toccato anche il capitolo volontariato. Con
risultati non proprio positivi: soltanto il 5,8% svolge questa
attivita', mai fatto il 73,9%. La mancanza di tempo, 62,7%, il
motivo piu' gettonato tra chi non ne pratica, il 16,4% dice di
non sapere a chi rivolgersi. Chi ne fa, invece, viene ammirato
dal 60,1% mentre il 5,1% dice di non ammirare chi svolge
volontariato.
Insomma giovani poco propensi al volontariato. Lo confermano
anche le risposte alla domanda se "la scuola proponesse
esperienze, tu aderiresti?". Ben il 73%, 106 unita', ha scelto
infatti di non rispondere. I 39 che invece lo hanno fatto forse
aderirebbero all'eventuale direttiva scolastica (51,3%), con il
43,6% sicuramente si'.
Capitolo informazione. I 145 studenti intervistato si
informano abbastanza su quello che succede nel mondo, 80,7%,
mentre il 2,8% dice di non esserlo affatto. Sui mezzi di
informazione piu' scelti, vince il tg con il 38,8%, seguito da
internet, 17,1%, e giornali, 14,3%. Appena lo 0,8%, invece, dice
di informarsi seguendo i reality. Sorprende il risultato sugli
argomenti di attualita' che interessano di piu': la cronaca nera,
28,1%, batte tutti, poi a seguire lo sport, 24,3% che precede la
politica, 15,7%. Quest'ultima e' piu' 'ricercata' addirittura
dello spettacolo, 14%. Per la maggioranza, pero', sarebbe
importante avere un'ora di informazione sui fatti di attualita'
(62,9%).
E poi la nota dolente, ovvero la possibilita' di lasciare
l'Italia per la mancanza di opportunita' per il futuro. Il 61,4%
dei ragazzi dichiara di non sapere se rimarra' a vivere in
Italia, il 22,8% restera' sicuramente mentre il 15,9% dice che
andra' all'estero. Il 56,6%, invece, dichiara di pensare che
questo paese non offra le opportunita' necessarie a realizzare i
proprio obiettivi futuri mentre una piccola parte, il 4,9%, la
pensa positivamente.
Sull'integrazione, invece, gli studenti rispondono
positivamente. Il 73,7% afferma di trovarsi benissimo con
compagni di nazionalita' diversa; il 18,2% si trova bene ma
preferisce compagni della propria nazionalita'. È pari all'8% il
totale di quelli non si confrontano molto con compagni di
nazionalita' diversa. Oltre la meta' e' quindi convinta, il
59,7%, che una classe formata da ragazzi di nazionalita' diversa
e' un vantaggio, mentre il 7,9%, 11 ragazzi, pensano il
contrario. Curiosita': tra questi ultimi in 2, approfittando del
carattere anonimo del questionario, alla risposta hanno pensato
bene di apporre due svastiche. Avere in classe compagni di
nazionalita' diversa e' un vantaggio perche' ci si puo'
confrontare con modi diversi e opinioni diverse (60%). Infine per
un ragazzo straniero integrarsi in una classe italiana e' facile
per il 12,9% mentre il 36% pensa il contrario.
"Dovete sentire forte il senso di appartenenza alle vostre
radici", dice la Angelilli riferendosi agli sfiduciati emersi dal
sondaggio. La vicepresidente del parlamento europeo continua
allargando il discorso sui giovani a livello europeo: "L'Europa
e' un continente a crescita zero, e' un continente vecchio. Ma
non si puo' immaginare un futuro senza giovani protagonisti".
Secondo la Angelilli nel resto dell'Europa si lascia casa con
maggiore facilita': "In Italia si resta a casa con i genitori
fino ai 30, 32 ma anche 35 anni, nel resto dell'Europa si va a
vivere da soli intorno ai 23-24 anni. Questo perche' sono piu'
aperti, piu' disposti al sacrificio. Per questo consiglio
vivamente ai giovani una esperienza all'estero, anche ora agli
studenti che vanno ancora a scuola, magari per l'estate.
Altrimenti, una volta finito, anche un mese, un anno. Imparare
una nuova lingua e' fondamentale".
Per Masini, invece, "non e' un caso che la politica sia al
terzo posto nella classifica di gradimento. Anzi, visto il
cattivo esempio che sta dando, dovrebbe essere anche all'ultimo".
(Wel/ Dire)
|