(DIRE - Notiziario Minori) , 19 nov. - E' Roma la provincia
"forziere" d'Italia, cioe' quella con il piu' alto numero di
minori : 697.387, dunque una quota importante rispetto al
"tesoro" rappresentato dai quasi 11 milioni di under 18 che
vivono nel nostro paese. All'opposto - ultima in classifica - la
provincia d'Ogliastra, in Sardegna, dove ci sono meno bambini:
9.373. E Roma e' la citta' italiana con piu' bambini: quasi
445.000 di cui poco meno di 45.000 - pari al 10% degli under 18 -
sono stranieri. Fornisce queste informazioni la prima delle mappe
de "L'isola dei tesori. Atlante dell'infanzia (a rischio) in
Italia" di Save the Children, presentato oggi insieme al nuovo
sito interattivo www.atlanteminori.it presso la Banca d'Italia.
"Roma e il Lazio si confermano territori cruciali per la tutela
dell'infanzia che qui e' presente non solo in gran numero ma
anche con grande varieta', data la quota importante di minori
migranti che passano o risiedono soprattutto a Roma", commenta il
direttore generale Save the Children Italia Valerio Neri.
Territori che pero' a misura di bambino non sono. "L'Atlante
evidenzia alcune fragilita' nel sistema dei servizi all'infanzia,
a fronte di problemi gravi che riguardano i bambini e gli
adolescenti romani e laziali: dalla dispersione scolastica, al
rischio di sfruttamento e coinvolgimento in circuiti devianti,
dall'inadeguatezza dei nidi all'indisponibilita' di spazi e di un
ambiente a misura di bambino".
A corto di aria pulita. Affogata nel cemento ma piu' verde di
tante altre citta'. Cosi' appare Roma, comparando alcune delle
mappe dell'Atlante dell'Infanzia di Save the Children. Dunque una
citta' globalmente difficile e non a misura di bambino se non per
quel polmone verde rappresentato da parchi e ville cittadine.
Secondo una ricerca dell'Istat sull'inquinamento nelle principali
citta' europee, Roma si segnala fra le capitali d'Europa per i
piu' alti tassi di biossido di azoto.
Inoltre, tra il 1998 e il 2006 - si legge sull'Atlante
dell'Infanzia di Save the Children - l'incremento medio annuo del
cemento e' stato di 336 ettari, per un totale di 23 chilometri
quadrati di suolo "impermeabilizzato". Un impatto mitigato solo
in parte dall'essere Roma una citta' sopra la media italiana
(pari a 106 mq per abitante) per aree verdi: grazie alle ville
storiche romane infatti la dotazione di verde pro capite nella
capitale e' di 139 metri quadri per abitante.
Pochi asili nido. Il Lazio si attesta su un "mediocre" 11,8% in
quanto a percentuale di bambini fra 0 e 2 anni presi in carico
dai nidi pubblici, a fronte di percentuali superiori al 20% in
Emilia Romagna e Valle D'Aosta. A Roma, nel corso del 2010, sono
state circa 8.000 le domande in lista d'attesa per un posto nei
nidi pubblici cittadini: le richieste accolte vanno da un minimo
del 41% nei municipi meno virtuosi fino a un massimo del 77% in
quelli piu' virtuosi.
Dispersione scolastica. Nel Lazio la percentuale di interruzioni
formalizzate e abbandoni scolastici e' di 5,4 (su 100 iscritti
per i 5 anni di scuola di II grado, nell'anno 2008-2009) a fronte
del record in negativo di Sardegna e Sicilia dove il combinato di
interruzioni formalizzate e abbandoni raggiunge punte dell'8,3% e
del 6,6%.
Se si osservano Roma e provincia il quadro e' talvolta
allarmante: i tassi di dispersione aumentano con il progredire
dei cicli di studio: 2,3% nelle scuole elementari (soprattutto a
causa dei trasferimenti), 6,6% nelle scuole medie e addirittura
20,1% nelle scuole secondarie superiori. Il fenomeno coinvolge
soprattutto i minori tra i 13 e i 17 anni, per lo piu' di sesso
maschile . A livello comunale si registrano sensibili differenze
tra municipio e municipio: il record di ritirati, trasferiti e
bocciati si ha nel V (Tiburtina, Pietralata, San Basilio) con
punte del 32%, ma anche il I municipio (i rioni del centro
storico, Trastevere, Testaccio, Esquilino), il VII (Centocelle,
Alessandrino), l'VIII (Torre Spaccata, Tor Vergata, Lunghezza,
Torre Angela, Borghesiana) e il X (Cinecitta', Don Bosco, Appio
Claudio, Morena) presentano percentuali quasi doppie rispetto al
II (Parioli, Flaminio, Trieste, Salario) e al XVII (Prati, Eroi,
Delle Vittorie) i cui tassi di dispersione sono inferiori al 15%.
(Wel/ Dire)