(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 16 nov. - In Abruzzo il 91,6%
delle violenze su minori si consuma fra le mura di casa. E'
questo il dato piu' rilevante diffuso oggi dal centro studi
sociali di Scerne di Pineto (Te) che ha ha presentato i risultati
di una ricerca su 399 casi di abuso in Abruzzo, in occasione
della della Giornata abruzzese del Fiocco Giallo per la
prevenzione del maltrattamento sui bambini, celebrata con un
seminario dal titolo "Sconfiggere la violenza" al quale sono
intervenuti oltre 200 partecipanti fra operatori abruzzesi e
studenti dei licei di scienze sociali della Regione. I minori
abruzzesi sono in prevalenza vittime di maltrattamento
psicologico (50%) e di trascuratezza (58%), ma anche di violenza
assistita (23%) ed abuso sessuale (18%). Spesso a scatenare la
violenza sono le conflittualita' familiari (44%), le separazioni
(36%), la dipendenza da alcool e droga (17%), la malattia mentale
(17%). Nella maggior parte dei casi le vittime di violenza hanno
fra i 6 e i 10 anni (47%) e sono bambini maschi (58%). E' questo,
in sintesi, il ritratto dell'infanzia e dell'adolescenza vittima
di violenza in Abruzzo, presentato dal Centro per l'eta'
evolutiva "Primavera" di Scerne di Pineto, che da 13 anni
gestisce il progetto obiettivo regionale di interventi sanitari
per minori a rischio e loro famiglie, promosso dalla Regione
Abruzzo e convenzionato con l'Azienda ASL di Teramo.
La ricerca ha messo a fuoco, in particolare, le caratteristiche
dei bambini vittima, i fattori di rischio del maltrattamento, il
profilo degli autori della violenza, la diagnosi dei danni
prodotti e gli interventi di cura messi in atto. "Sono dati
importanti per capire il fenomeno della violenza sui bambini in
Abruzzo - commenta Andrea Bollini, direttore del Centro Studi di
Scerne - perche', per la prima volta, disponiamo di informazioni
su un largo spettro di tipologie di maltrattamento. Questo quadro
ci aiuta anche ad attivare interventi piu' specifici di
riparazione dei bambini, ma anche di prevenzione della violenza.
Su questo speriamo che la Regione aumenti gli sforzi per
combatterla".Ma quali sono le caratteristiche di chi commette
queste violenze? Il piu' delle volte le violenze avvengono a casa
(91,6%) e gli autori della violenza sono spesso i genitori: nel
55,8% dei casi sono entrambi i genitori a commetterla, nel 12%
solo la madre, nel 9,9% solo il padre, nell'8% dei casi il
genitore insieme ad altri familiari. A scatenare queste violenze
sono spesso e' la conflittualita' fra i genitori (44%), le
separazioni difficili (36%), l'estrema deprivazione e la poverta'
(24%), ma anche le patologie mentali (18%), la dipendenza da
droghe e alcool (17%), i problemi dei familiari con la giustizia
(9%).
Un approfondimento specifico meritano i dati relativi agli abusi
sessuali (esaminati 56 bambini vittime di abuso sessuale in
Abruzzo). Le bambine vittime di abuso sessuale rappresentano il
57% ed i bambini maschi il 43%. Un dato quest'ultimo notevolmente
alto, che fa comprendere come oggi la violenza sessuale non
colpisca piu' solo le bambine, ma anche i bambini, soprattutto
per il diffondersi di casi di pedofilia, che prima raramente
venivano denunciati. Gli abusi sessuali avvengono nel 72% solo a
casa, il 5% fuori casa ed il 4% attraverso l'uso della rete
internet. Gli autori di abuso sessuale sono il padre (31%), lo
zio/a (12%), dal nonno/nonna (4%), dal convivente (11%), dal
vicino o conoscente (11%), dal genitore insieme ad altri
familiari e non (23%), da sconosciuti (4%).
"In Abruzzo molto e' stato fatto, ma molto ancora resta da fare -
ha detto la consigliera regionale, Nicoletta' Veri', presidente
della V Commissione sanita' e politiche sociali - soprattutto per
dare procedure chiare di intervento per proteggere un bambino, a
cominciare dalla figura del garante". D'altro canto, ha ripreso
la consigliera regionale, Marinella Sclocco, "la Regione Abruzzo
e' al 15° posto in Italia per la spesa in servizi per l'infanzia.
Dobbiamo sicuramente investire di piu' sui bambini".
(Wel/ Dire)