(DIRE - Notiziario Minori) , 12 nov. - È in crescita il numero
delle persone che si prostituiscono sulle strade di Napoli. Il
boom si registra nella zona compresa tra Poggioreale e la
Stazione centrale, interessando, in particolare, via Gianturco e
piazza Nolana, dove ogni notte se ne possono incontrare tra le 15
e le 20. A fare una mappa della prostituzione, nel tentativo di
rendere sempre meno pericolosa l'esistenza di ragazzi e ragazze
giovanissimi spesso costretti a fare del loro corpo merce e di
tutelare i loro diritti, la cooperativa Dedalus nel corso di un
convegno che si e' svolto presso la sede della IV Municipalita'.
Passando dalla Zona industriale alle strade a ridosso di piazza
Garibaldi (corso Meridionale, via Ferraris, corso Lucci), la
media giornaliera si riduce, attestandosi tra le 5 e le 15
presenze.
Molto emblematici anche i numeri forniti dalla coop napoletana,
da oltre venticinque anni a fianco di immigrati e vittime di
tratta, sulle persone intercettate dall'unita' mobile di strada
La Gatta, che Dedalus gestisce per il comune di Napoli. Si
segnala, infatti, che tra il 2000 al 2010 sono state
complessivamente 2501 le persone contattate, di cui 1900 donne,
333 uomini e 268 trans. Di queste oltre mille (1082) provengono
dall'Africa (958 femmine, 100 maschi e 24 trans), dalla Nigeria
in primis (826); seguono i paesi dell'Est, Romania e Albania in
testa, con 927 segnalazioni (di cui 764 donne, 157 uomini, 6
transessuali); infine l'Italia (418) con altri paesi. Se la quota
maggiore delle donne che si prostituiscono e' straniera, la quasi
totalita' delle transessuali (234 su 268) e' di nazionalita'
italiana.
"Non e' semplice parlare di tratta - ha affermato Andrea
Morniroli, operatore di Dedalus - da un lato ci sono le vittime
dello sfruttamento, dall'altro i diritti dei cittadini. I clienti
italiani sono per l'80% mariti e fidanzati. Consegnare ad esempio
preservativi per la sicurezza dei rapporti sessuali vuol dire
tutelare la salute non solo delle prostitute, ma in generale
anche delle famiglie". "Nei prossimi mesi sara' in uso un sistema
di videosorveglianza nelle strade - ha detto David Lebro,
presidente della IV Municipalita' del comune - ma siamo coscienti
che questo da solo non bastera' a risolvere il problema della
prostituzione nel territorio. In generale, dai cittadini
riceviamo lamentele per la presenza di prostitute, anche
minorenni, e per il ritrovamento di preservativi nelle strade. È
quindi necessario un opportuno confronto con le realta' che si
occupano del problema". "Ogni territorio, ogni contesto, e'
diverso da un altro - ha sottolineato Claudio Donadel,
responsabile interventi sulla tratta del comune di Venezia -
percio' le soluzioni devono essere differenti. La prima cosa da
fare e' accogliere e ascoltare gli abitanti, oltre a realizzare
un serio osservatorio sul fenomeno". "Per le transessuali la
prostituzione e' un effetto dell'emarginazione sociale - ha
spiegato Loredana Rossi, presidente dell'Associazione
Transessuali Napoletani - alle trans non piace prostituirsi, ma
spesso non hanno altra scelta per vivere e sentirsi apprezzate.
Molte persone smetterebbero di prostituirsi se avessero
possibilita' di lavoro regolare".
(Wel/ Dire)