(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 9 nov. - Sono 3mila i docenti e
7mila gli Ata che per effetto dei tagli rischiano di rimanere
senza un incarico a tempo determinato pur avendolo avuto lo
scorso anno. Il calcolo lo fa la Uil Scuola che chiede "subito un
tavolo per mettere a punto, per tempo, le misure del prossimo
anno". Servono, secondo il segretario Massimo Di Menna,
"immissioni in ruolo, regole per il reclutamento, concorsi dove
le graduatorie sono esaurite, organici pluriennali e stabili,
garanzia di continuita' al personale". Il sindacato sottolinea
che sono positive le intese stipulate fra governo e regioni per
mettere in salvo i precari rimasti fuori dalle supplenze. Le
realta' regionali che hanno aderito sono quattordici: Basilicata,
Calabria, Campania, Liguria, Molise, Piemonte, Puglia, Toscana,
Umbria, Veneto, Lazio. E ammonta a 50 milioni di euro l'impegno
di spesa di sette regioni i cui accordi non solo sono firmati ma
resi pubblici. "Un mix di misure utile e necessario- sottolinea
Di Menna-. Si tratta di un sistema nuovo per la scuolache mette
insieme strumenti e risorse di Miur, Inps e Regioni".
Ma la Uil denuncia "ritardi nella gestione e eccessiva
burocrazia. Abbiamo esperienza di regioni che hanno sottoscritto
buone intese dove sono stati stanziati i fondi, definite le
finalita', ma l'intero meccanismo e' partito solo a fine anno
scolastico. Procedure complesse e lacci burocratici rischiano,
insomma, di vanificare gli interventi messi in atto. Per questo
serve un ruolo di regia del Miur e un ruolo attivo delle regioni
per il rispetto dei tempi". Per questo il sindacato "propone di
avviare subito un tavolo per programmare le misure per il
prossimo anno. Bisogna farlo ora". Inoltre sollecita "un piano di
immissioni in ruolo, il decreto sul reclutamento, incarichi
pluriennali sui posti disponibili".
(Pic/ Dire)