(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 9 nov. - Un futuro di medici,
infermieri per associazioni umanitarie, diplomatici e ingegneri
ambientali per chi ha studiato all'estero. Altro che "eterni
Peter Pan, tronisti, veline, perennemente connessi a Facebook,
chiusi in casa sognando di entrare nella casa del Grande
Fratello". Sono 1.500 gli studenti tornati da un periodo di
scuola all'estero con Intercultura, l'associazione Onlus fondata
nel 1955 che promuove e organizza scambi ed esperienze
interculturali.
A fornire questa immagine sono gli studenti che si sono appena
iscritti al primo anno di universita' e che due anni fa hanno
trascorso la quarta superiore in uno dei 50 Paesi in cui
Intercultura propone programmi scolastici internazionali, una
scelta che sempre piu' adolescenti italiani compiono, anche
grazie alle numerose borse di studio esistenti (il 10 Novembre
scade il bando Intercultura per tutti i ragazzi interessati a
partire l'anno prossimo,
www.intercultura.it/bando-di-concorso-2010-11/).
Diverse le domande poste: quali sono le scelte universitarie di
chi ha studiato all'estero durante le superiori? Come ha inciso
un anno di vita in un altro Paese nelle loro decisioni? Medici
(3% del campione analizzato) e infermieri (d'elicottero, o
d'urgenza, magari per Medecins sans frontieres, 3%), ma non solo.
Il 20%, ambiziosamente, vorrebbe abbracciare la carriera
diplomatica o lavorare nelle associazioni non governative,
specialmente all'estero, l'11% ingegnere (il 15% del campione sta
frequentando un corso d'ingegneria di cui ben il 32% quella
aereo-spaziale), il 10% manager (ad esempio, rappresentante di
imprese all'estero, in Cina o Paesi Orientali), il 7% interprete
o traduttore, meglio se al Parlamento europeo o all'Onu, il 5%
psicologo, il 4% ricercatore in Italia o all'estero (il Cern e'
sempre il piu' ambito).
Particolarmente interessanti sono alcune scelte 'naturalistiche':
il 2% vorrebbe diventare enologo e il 4% svolgere professioni in
tutela della natura, come guardia forestale o per un'Ong
ambientalista.
(Wel/ Dire)