IN SENATO, INTERROGAZIONE BIPARTISAN: "INTERVENGA FRATTINI"
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 5 nov. - "Il ministro degli
Affari esteri intervenga per chiedere al governo sudanese di non
giustiziare quattro bambini condannati a morte". Lo chiedono, in
un'interrogazione parlamentare bipartisan, il presidente della
commissione Diritti umani, il senatore Pietro Marcenaro, e i
senatori Giorgio Tonini, Mauro Del Vecchio, Roberto Della Seta,
Barbara Contini, Salvo Fleres e Lorenzo Bodega.
"Abbiamo appreso che quattro presunti minori originari del
Darfur- scrivono i senatori nell'interrogazione- e sei
guerriglieri adulti del Movimento giustizia ed uguaglianza,
accusati di aver partecipato all'attacco di un convoglio militare
nel maggio 2010 nel Darfur Meridionale, al termine di un processo
sommario e senza pr, secondo gli avvocati della difesa, sono
stati condannati a morte da un Tribunale speciale sudanese".
"Attraverso un appello-petizione l'associazione 'Italians for
Darfur- proseguono i parlamentari sia di centrodestra sia di
centrosinistra- ha chiesto la sospensione non essendo ancora
esecutiva delle condanne a morte dei quattro bambini e degli
altri imputati. Visto che la sentenza potrebbe essere eseguita se
confermata in appello dalla Corte giudiziaria suprema sudanese e
controfirmata dal presidente del Sudan Omar Hassan al Bashir,
chiediamo al ministro degli Esteri Frattini quali iniziative
abbia assunto, o intenda assumere, per chiedere al Governo
sudanese un atto ufficiale di sospensione delle sentenze di morte
e di commutarle in altre pene".
"Chiediamo infine- conclude l'interrogazione- se il ministro
non reputi opportuno attivarsi presso le autorita' locali e le
organizzazioni internazionali per accertare le responsabilita'
del Jem e delle altre fazioni in lotta in Darfur sul
coinvolgimento dei minori in guerra, che continuano ad essere
arruolati e sottratti con la forza alle loro famiglie".
L'appello-petizione ha gia' raccolto ha gia' raccolto oltre
16mila firme.
"Gli avvocati della difesa- afferma il presidente di Italians
for Darfur, Antonella Napoli- e organizzazioni per i diritti
umani locali hanno denunciato che le prove presentate dall'accusa
erano parziali e che e' stato negato ai detenuti il diritto a un
giusto processo. E' stato impedito agli avvocati di parlare con i
rispettivi assistiti prima che fosse depositata la prova della
loro colpevolezza. I quattro bambini indicati come minori sono
stati imprigionati nello stesso luogo di detenzione degli adulti
e sono stati trattati e giudicati come tali".
"Gli avvocati della difesa hanno presentato un appello a nome
degli imputati- aggiunge Napoli- al Presidente della Corte
suprema per il Darfur del Sud ed e' per questo che bisogna fare
presto e raccogliere piu' firme possibile per supportare l'azione
dei difensori di questi giovani, minori e non, condannati
ingiustamente".
(Wel/ Dire)