STUDIO DELL'ISPRA: SUPERATI I LIVELLI CONSENTITI DI PM10
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 5 nov. - Le scuole italiane? Ci
sono "piu' inquinanti in aula che in strada". Infatti, denuncia
un ricerca diffusa dall'Istituto superiore di protezione e
ricerca ambientale (Ispra), "in Italia, degli oltre mille bambini
intervistati (13 scuole e 6 diverse Regioni), quasi il 30% soffre
di rinite allergica e il 20 % tossisce frequentemente, spesso
anche la notte (14%)".
Le analisi e i sopralluoghi nelle scuole, effettuati in
sinergia con alcune agenzie ambientali (Lombardia, Lazio,
Piemonte, Sardegna, Sicilia ed Emilia-Romagna) hanno dimostrato
le interazioni tra inquinamento esterno e indoor: "traffico,
fermate di autobus e altre fonti fanno salire i valori delle
polveri sottili (Pm10) che, entrando nelle aule, raggiungono
concentrazioni anche superiori agli 80 microgrammi/metro cubo
(per l'outdoor, la soglia e' di 40 microgrammi/metro cubo)". Un
ulteriore contributo interno alle polveri "arriva anche dall'uso
del gesso per la lavagna che continua ad essere usato in tutte le
scuole".
La qualita' dell'aria nelle nostre scuole non dipende solo
dalle sostanze che dalle strade trafficate entrano nelle aule, ma
anche da quelle rilasciate dai mobili, dalle vernici e dai
prodotti per la pulizia. Inoltre, umidita', cattiva ventilazione
e caldo fanno aumentare anche altri allergeni come acari, muffe e
pollini, oltre a provocare l'aumento della concentrazione di
alcuni inquinanti chimici volatili.
I dati sono stati presentati nel corso del convegno 'Qualita'
dell'aria nelle scuole: un dovere di tutti, un diritto dei
bambini' organizzato oggi a Roma da ministero dell'Ambiente,
Federasma (la federazione delle associazioni italiane di sostegno
ai malati asmatici e allergici) e Ispra.
(Wel/ Dire)