(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 2 nov. - Sono 18 gli asili nido
funzionanti nelle prigioni italiane. Il piu' grande e' quello
dell'Istituto femminile di Rebibbia a Roma, che puo' ospitare
fino a 19 bambini. Quello di Rebibbia e' anche il carcere con il
maggior numero di detenute a livello nazionale, dove i reati piu'
comuni sono quelli legati allo sfruttamento della prostituzione e
alle tossicodipendenze. Le donne recluse al nido attualmente sono
tutte straniere, la gran parte di etnia rom. In base alla legge,
i bambini possono restare in carcere insieme alle loro madri fino
al compimento del terzo anno di eta'. Solo che non sempre c'e'
posto per tutti: da qualche settimana, infatti, il nido ospita
ben 24 bimbi, per cui alcuni sono costretti a dormire in
infermeria.
Leda Colombini e' la presidente dell'associazione "A Roma
Insieme", fatta di volontari che operano per alleggerire il peso
del carcere sui bambini e per convincere le istituzioni a
ridefinire le leggi che regolano la vita in prigione: ½Nessun
bambino varchi piu' la soglia di un carcere», questo e' il loro
obiettivo, e per ottenere questo risultato bisogna muoversi su
due piani: ½Chiediamo di avere una sede di attivita' e di
iniziative per rendere meno drammatica e piu' vicino al normale
la vita che i bambini conducono in carcere per ridurre i danni
che la carcerazione provoca su bimbi cosi' piccoli nel momento
piu' delicato e decisivo per la formazione della personalita'
umana" dice la presidente Colombini, e nel frattempo, "rendendoci
conto che non e' semplice ottenere risultati sul piano della
giustizia quando questa riguarda i bambini piccoli che non hanno
voce, organizziamo tutta una serie di attivita' per rendere la
vita piu' vicina al normale possibile per cui noi li portiamo
fuori da 17 anni tutti i sabati per la loro giornata di liberta'".
(Wel/ Dire)