(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 2 nov. - Con il taglio del 90%
dei finanziamenti per le borse di studio "si rischia che il
patrimonio culturale e storico delle universita' italiane vada
perduto". Secondo l'Adoc, infatti, "il 35% dei ragazzi aventi
diritto alla borsa lascera' al primo anno di corso, profonda
crisi per giovani e famiglie".
Una borsa di studio di importo medio di 4.000 euro l'anno
copre, infatti, in media "il 57% delle spese sostenute da un
universitario- dichiara Carlo Pileri, presidente dell'Adoc-
ammontanti a circa 700 euro al mese solo per affitti, trasporti,
vitto e libri di testo. Eliminare i fondi per le borse di studio
significa- continua- privare l'80% degli aventi diritto di un
sostegno fondamentale per lo studio. I ragazzi meritevoli
dovranno fare affidamento sulle proprie famiglie, che dovranno
sopportare un taglio del 50% delle entrate solo per coprire le
spese universitarie, considerando che il reddito familiare
massimo per avere diritto alla borsa e' di 17mila euro al mese. E
chi non ha la possibilita' di un sostegno familiare molto
probabilmente dovra' abbandonare gli studi".
Secondo l'Adoc "il 35% degli aventi diritto sara' costretto a
lasciare i corsi al primo anno, una percentuale che sale al 60%
al secondo anno".
"La notizia del taglio ai fondi per le borse di studio
universitarie comparsa su alcuni organi di stampa e' priva di
fondamento. Il Miur ha gia' previsto finanziamenti a questo scopo
e le risorse saranno regolarmente stanziate". Cosi', in una nota,
il ministero dell'Istruzione.
(Wel/ Dire)