(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 29 mar. - Non si sblocca la
situazione di 32 centri socio educativi di Palermo, che rischiano
di chiudere per colpa della burocrazia. Dal primo gennaio 2010,
le strutture finanziate dal comune di Palermo con i fondi della
legge n. 285 del 1997, sono state private del sostegno economico
in attesa dell'espletamento del nuovo bando e dopo anni di
presenza e di impegno sul territorio rischiano di chiudere. Si
parla di oltre tremila ragazzi e oltre trecento operatori
sociali, animatori, educatori, psicologi impegnati nei centri che
in questi mesi "sono stati abbandonati al loro destino dal comune
di Palermo". La situazione ha spinto la parlamentare Alessandra
Siragusa del Pd a presentare un'interrogazione alla Camera. Le
convenzioni sono state chiuse in attesa che venisse completata la
nuova assegnazione dei servizi, lasciando alla responsabilita'
degli enti e degli operatori l'accoglienza dei bambini e dei
ragazzi e "ad oggi non si sa nulla sui tempi previsti dalla
commissione per completare il lavoro di valutazione dei progetti".
La legge n. 285 del 1997, in materia di promozione di diritti
e di opportunita' per l'infanzia e l'adolescenza ha istituito,
presso la presidenza del Consiglio dei ministri, il Fondo
nazionale per l'infanzia e l'adolescenza finalizzato alla
realizzazione di interventi a livello nazionale, regionale e
locale per favorire la promozione dei diritti, la qualita' della
vita, lo sviluppo, la realizzazione individuale e la
socializzazione dell'infanzia e dell'adolescenza, privilegiando
l'ambiente ad esse piu' confacente ovvero la famiglia naturale,
adottiva o affidataria, in attuazione dei principi della
Convenzione sui diritti del fanciullo. Per la parlamentare del Pd
non appare condivisibile la procedura messa in atto dal comune di
Palermo che ha sospeso i servizi per l'infanzia e l'adolescenza
in attesa delle nuove procedure, invece di prorogare tali servizi
fino all'espletamento delle nuove gare. L'esponente
dell'opposizione chiede quindi al governo se intenda verificare
presso l'amministrazione comunale di Palermo i motivi di un tale
ritardo che sta determinando conseguenze estremamente negative
sui destinatari dei servizi per l'infanzia e l'adolescenza.
(Wel/ Dire)