CASTELBIANCO: "C'È UN SENSO DI IMPUNITÀ CUI VA POSTO RIMEDIO"
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 29 mar. - "Quanto accaduto nella
scuola di Salo' e' abberrante". Cosi' Federico Bianchi di
Castelbianco, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e direttore
dell'Istituto di Ortofonologia di Roma, su quanto avvenuto in una
scuola del bresciano dove si sarebbe consumato un abuso sessuale
di gruppo in classe: una 13enne avrebbe subito violenza da un
14enne e da un 15enne, con i compagni a fare da scudo per evitare
che il prof, in classe, potesse vedere. Il fatto e' "aberrante",
dice l'esperto, "per motivi diversi". In primo luogo "per la
complicita' di tutta la classe, che fa comprendere come una
situazione del genere sia condivisa e non criticata, al punto
tale che ognuno dei ragazzi reputa l'accaduto come normalita'. La
difesa dei ragazzi sara' sicuramente l'accondiscendenza e la
volontarieta' da parte della coetanea come se, queste attivita'
in classe, fossero un piacere da parte della giovane".
La violenza avvenuta, prosegue Castelbianco, e' grave sia "nel
caso in cui i giovani se ne rendano conto, sia qualora sia stata
trattata con la superficialita' dell'atto scontato, senza porsi
domande e senza alcuna sensibilita' nei confronti della
coetanea". Poi, secondo lo psicoterapeuta, oggi c'e' un altro
problema: "Molte ragazzine a questa eta' vivono esperienze
impossibili con una superficialita' sconcertante. Poi assistiamo
a momenti di crisi e di depressione quando, due tre anni dopo, si
rendono conto di come si siano gettate in esperienze inadeguate
per loro. Altro problema grande, di cui dobbiamo renderci conto-
chiude Castelbianco- e' che nelle scuole, anche a questa giovane
eta', vi e' una perdita di valori sociali e un senso di impunita'
al quale bisogna porre rimedio".
(Wel/ Dire)