CASTELBIANCO: "MA RISALTA LA CARENZA DI AUTONOMIA DEGLI STUDENTI"
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 25 mar. - 5 genitori su 6 in
Gran Bretagna fanno fatica ad aiutare i propri figli nel fare i
compiti. Secondo un sondaggio riportato dal quotidiano inglese
Guardian e realizzato da Becta, l'agenzia del governo britannico
che si occupa di tecnologie ed educazione, l'83% dei genitori di
bambini tra i 9 e i 13 anni ammette di fare fatica nell'aiutare i
propri figli nei compiti a casa. I padri faticano piu'
delle madri, dato che 1 su 3 dichiara di avere problemi quando
gli viene chiesto aiuto dal proprio figlio. La percentuale e'
piu' bassa tra le madri (1 su 10 dichiara di avere problemi).
"In Inghilterra hanno messo in risalto una realta' che e'
anche italiana- spiega Federico Bianchi di Castelbianco,
psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e direttore dell'Istituto di
Ortofonologia di Roma- cioe' la difficolta' di aiutare i figli
nei compiti scolastici. La ricerca effettuata ha evidenziato la
fatica per i genitori di essere di aiuto, in quanto e' veramente
complicato per loro comprendere le modalita' di esecuzione degli
esercizi, specie in matematica e scienze". Secondo l'esperto,
cio' e' dovuto "sia alle modalita' diverse dell'insegnamento sia
agli argomenti diversi rispetto alle materie di un tempo".
Castelbianco, quindi, suggerisce: "Sicuramente molti genitori
dovrebbero partecipare a corsi specifici per poter ritrovare il
filo della didattica. Oltre alla mancanza di tempo, e perche' no
di voglia, si presenta anche la difficolta' specifica del
contenuto".
Per poco piu' del 50% dei ragazzi poi, l'aiuto diventa un
interferenza negativa e quindi "peggiorativa nel riuscire a
portare a compimento il dovere scolastico", chiarisce l'esperto.
"Un dato estremamente rilevante e' la carenza di autonomia degli
studenti, che denunciano la propria incapacita' nella misura del
64%: esattamente i due terzi della popolazione studentesca. La
tematica della didattica deve prevedere una revisione su tutta la
linea- conclude Castelbianco- perche' sono troppe le discrepanze
nel processo cognitivo dei bambini, che indicano come siano
sempre meno gli studenti che riescono ad essere in linea con i
programmi didattici".
(Wel/ Dire)