RICERCA DELLA COOPERATIVA DEDALUS: SOPRATTUTTO RUMENI E BULGARI
(DIRE - Notiziario Minori) Napoli, 22 mar. - La prostituzione
maschile minorile a Napoli e' un fenomeno in crescita. Lo rivela
una ricerca condotta dalla cooperativa sociale Dedalus che,
grazie al progetto Io, realizzato con il comune di Napoli, ha
seguito per un anno (2009) 300ragazzi (dai 16 ai 24 anni) che
"vendono" il proprio corpo per poche migliaia di euro. La zona di
maggior concentramento e' l'area nordorientale della citta', in
particolare piazza Garibaldi e Corso Meridionale. Il progetto
realizza mediazione culturale, educazione sanitaria e riduzione
del danno, accesso ai centri di accoglienza a bassa soglia;
tutela legale e accompagnamento alla regolarizzazione, in qualche
caso i ragazzi vengono anche inseriti in percorsi formativi o di
lavoro. Nel progetto sono coinvolti mediatori culturali,
operatori sociali, operatori di strada,consulenti legali.
Sono soprattutto rumeni e bulgari che provengono dai campi di
via del Riposo, dietro il cimitero di Poggioreale, della
Doganella e di Gianturco,(158) maghrebini (92) ma ci sono anche
ragazzi italiani minori e giovanissimi (21) che frequentano i
luoghi di prostituzione sia all'aperto che al chiuso. "La
presenza di questi giovani comincia ad essere visibile dopo le 20
quando corso Meridionale si svuota - spiega Luca Oliviero, uno
degli operatori della cooperativa - i ragazzi si prostituiscono
fino a tarda notte a volte rimanendo in strada fino alle 5 del
mattino".
Alcuni provengono da comuni limitrofi o da Caserta, qualcuno
oltre a prostituirsi trova anche un rifugio per la notte (ad
esempio i treni della Stazione Centrale). In piazza Garibaldi e
dintorni la presenza invece e' diurna e meno vistosa, spesso qui
adescano i clienti. Un'altra concentrazione la si ritrova nei due
cinema solo per adulti presenti intorno alla piazza aperti dalle
9 alle 21, dove si prostituiscono diversi minori e giovani
maschi. Alcuni entrano pagando il biglietto e vi rimangono tutta
la giornata, i rapporti vengono consumati sia nelle sale che
nella toilette, frequente e' anche il consumo di stupefacenti.
Il prezzo della prestazione varia dai 20 ai 40 euro, qualche
cliente offre solo 5 euro. Alcuni a fine giornata hanno
guadagnato solo 40 euro, una piccola minoranza riesce a mettere
insieme 6-700 euro a settimana. I clienti variano per eta',
classe sociale, stato civile, inclinazione sessuale. Vi sono
anche coppie etero. "Qualche cliente cerca di instaurare un
fidanzamento a pagamento - aggiunge Oliviero - alcuni rapporti
vengono consumati a casa dei clienti". Alcuni riescono a
guadagnare bene, ad essere autonomi, hanno una clientela stabile,
altri si prostituiscono anche solo per mangiare o trovare un
posto per la notte. Per alcuni di loro non c'e' solo il
marciapiede, alcuni frequentano anche locali per gay e
transessuali, oppure luoghi per scambisti, saune e cinema porno.
Diverse le storie che li accompagnano. Per i giovani di etnia rom
alla prostituzione spesso si accompagnano altre attivita' come la
vendita ambulante di oggetti riciclati, l'accattonaggio, piccoli
furti . A volte si ritrovano ai semafori o a chiedere
l'elemosina, spesso la prostituzione a malapena garantisce
condizioni minime di sopravvivenza. Per quelli provenienti dal
Nord Africa, il problema principale e' costituito dalla mancanza
del permesso di soggiorno, per cui la prostituzione rappresenta
una sorta di ultima spiaggia.Gli stranieri si prostituiscono
spesso per mantenere le famiglie di origine, tunisini e
marocchini per avere il telefonino o le scarpe alla moda che li
faccia sentire un po' piu' simili agli altri ragazzi. Gli
italiani per comprare la "roba". Rispetto alla prostituzione
femminile in quella maschile sembra meno diffuso il fenomeno
dallo sfruttamento sessuale, anche se va considerato come
fenomeno in espansione lo sfruttamento della prostituzione
minorile maschile in alcuni campi rom di Napoli.
(Wel/ Dire)