RAZZISMO E SOCIAL NETWORK, LE RACCOMANDAZIONI EUROPEE
DICHIARAZIONE CONGIUNTA DELL'AGENZIA EUROPEA, ODIHR ED ECRI
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 22 mar. - Gruppi razzisti e
xenofobi stanno trovando in internet e in particolare nei social
network un terreno piu' che mai fertile per fare proseliti e
reclutare adepti. Per questo, in occasione della giornata
mondiale contro il razzismo l'Agenzia europea per i diritti
fondamentali (Fra), l'Ufficio dell'Osce per le istituzioni
democratiche e i diritti dell'uomo (Odihr), la Commissione
europea per i diritti umani (Ecri) del Consiglio d'Europa hanno
pubblicato una serie di raccomandazioni per arginare il dilagare
del fenomeno e contrastarlo sullo stesso terreno telematico.
Nella dichiarazione congiunta che accompagna le raccomandazioni,
le tre organizzazioni di difesa dei diritti umani dichiarano
preoccupazione "per le manifestazioni di razzismo, e in
particolare il crescente utilizzo di internet da parte di gruppi
razzisti per il reclutamento di nuove leve, la radicalizzazione
dei messaggi, il comando e controllo dei vari gruppi, nonche' per
lanciare intimidazioni e molestie nei confronti degli avversari.
I siti di social network sono tra gli strumenti preferiti per
la diffusione di idee xenofobe e razziste, in particolare tra i
giovani. Le tre organizzazioni sostengono che "dobbiamo sfidare
tali opinioni, pur facendo attenzione a non compromettere la
liberta' di espressione".
Quello del razzismo on-line e' un problema conosciuto da tempo
nella comunita' internazionale, e le azioni di contrasto non sono
mancate. Esempio ne sono le raccomandazione di politica generale
n° 6 dell'Ecri sulla lotta contro la diffusione di razzismo,
xenofoba e antisemitismo tramite Interne. Oggi invece si tiene la
riunione di esperti dell'Odihr sulle sfide della lotta contro i
crimini motivati da odio su Internet.
Ma per Fra, Odihr e Ecri internet puo' anche diventare il terreno
dove contrastare queste derive. "C'e' un enorme potenziale in
internet per superare i pregiudizi basati su razza, colore,
lingua, nazionalita' o religione. Questo potenziale deve essere
pienamente utilizzato".
Le raccomandazioni delle tre istituzioni invitano pertanto i
governi a indagare e perseguire gli atti di razzismo e odio
telematico, dotando funzionari di polizia e pubblici ministeri
degli strumenti adatti per affrontare i crimini motivati di odio
su internet e varando leggi apposite. Queste pero' non evono
mettere in pericolo la liberta' d'espressione.
Contemporaneamente, governi e societa' civile dovrebbero creare o
rafforzare i programmi educativi per bambini e giovani su questi
temi. La societa' civile - con il supporto delle autorita' -
dovrebbe infine usare gli stessi strumenti di razzisti e xenofobi
(ovvero la rete e i social network) per combattere la loro
propaganda, adoperandosi in un monitoraggio costante del web e
rendendo pubblici i risultati delle loro 'cacce telematiche' al
razzista. Infine, anche l'industria delle telecomunicazioni
dovrebbe prendere una parte attiva in questa lotta, attuando dei
meccanismi di reclamo che siano rispettosi della liberta' di
espressione.
(Wel/ Dire)
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