(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 22 mar. - In Umbria e' allarme
dipendenza da gioco d'azzardo tra i minori. Sarebbero circa 16
mila nella regione i baby-giocatori tra i 15 e i 19 anni che
hanno giocato d'azzardo almeno una volta, con una percentuale del
58% tra gli uomini ed il 33% tra le donne. Sono dati diffusi da
una ricerca dell'Istituto di Fisiologia clinica del Cnr che,
comparando i numeri regionali a quelli nazionali, fa salire al
63% la media dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni che in Umbria hanno
provato slot machine e videopoker, contro una media nazionale del
46 per cento. Numeri allarmanti che si intrecciano con un'altra e
piu' grave emergenza, l'usura sui minori. E' Alberto Bellocchi,
presidente della Fondazione Umbria contro l'usura e procuratore
della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni di Perugia, a
sollevare il velo su un fenomeno ancora in gran parte sommerso e
poco esplorato.
"Le somme per cui i ragazzi s'indebitano per videopoker e
scommesse vanno dai 300 ai 600 euro - afferma Bellocchi - ma
possono portare i giovanissimi scommettitori a diventare oggetto
di ricatto, anche da parte di adulti, frequentatori di locali
dove si gioca ai videopoker o si scommette. All'inizio i prestiti
riguardano cifre basse, ma con un tasso di interesse giornaliero
anche del 10 per cento. Vale a dire del 3.500 per cento su base
annua". "Quando le giocate diventano frequenti e s'inizia a
perdere c'e' sempre qualcuno disposto a prestare i soldi-
continua Bellocchi - il ricatto, ad esempio, per i minorenni puo'
essere quello di sdebitarsi spacciando la droga per conto dei
creditori. Infatti, non mancano le famiglie che si sono trovate
in condizioni di disagio a causa dei debiti di un figlio".
Ma il gioco compulsivo, pur essendo un fenomeno ormai
inquadrato a livello statistico, non lo e' altrettanto a livello
epidemiologico. Stando sempre alla ricerca del Cnr, infatti, in
Umbria tra i circa 30 mila giovani dipendenti da gioco d'azzardo,
scommesse e videopoker, solo 30 nel 2009 sono stati in terapia
nell'unica struttura regionale che ha avviato un percorso
riabilitativo ad hoc per il gioco compulsivo: si tratta del
Dipartimento Dipendenze della Asl 3 Foligno-Spoleto che, da
progetto pilota, si candida ad essere capofila di una serie di
servizi analoghi sull'intero territorio regionale. La Direzione
regionale Sanita' e Servizi sociali, infatti, negli ultimi mesi
ha spinto sull'acceleratore per costituire in ogni Asl un centro
specializzato nella "ludodipendenza".
"In Umbria esiste una fascia giovanile da tenere sotto stretta
osservazione", dichiara Angela Bravi, della sezione Salute
mentale e dipendenze della Direzione regionale Sanita',
commentando i dati diffusi dall'Istituto di Fisiologia clinica
del Cnr. Allarme condiviso da Sonia Biscontini, psichiatra e
direttore del Dipartimento Dipendenze della Asl 3 Foligno-Spoleto
che raccomanda "di non lasciare mai soli i ragazzi per ore
davanti al pc o a navigare liberamente in rete".
(Wel/ Dire)