(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 18 mar. - "Preoccuparsi di
censurare solo la 'faccia conosciuta ed esplicita" di un fenomeno
come la diffusione capillare della cocaina e dei policonsumi, ci
sembra la stessa logica delle trasmissioni televisive che si
vuole criticare". È questa la motivazione espressa dal delegato
nazionale del Cnca, Riccardo De Facci, con cui l'organizzazione
spiega la propria assenza oggi alla riunione della Consulta degli
operatori e degli esperti delle tossicodipendenze, convocata dal
Sottosegretario Carlo Giovanardi. All'ordine del giorno, la
proposta di un codice di autoregolamentazione delle trasmissioni
televisive in cui si parla del consumo delle sostanze
stupefacenti. "L'iniziativa - spiega in un comunicato il
sottosegretario - fa seguito alle polemiche scaturite dalla
recenti trasmissioni "Annozero" di Santoro e "Chiambretti Nigth",
in cui il problema della tossicodipendenza e dell'uso della droga
fu trattato in maniera del tutto inidonea a fornire al pubblico
informazioni corrette ed esaustive sui pericoli derivanti dal
consumo delle sostanze".
Siamo costernati - spiega De Facci - dalla urgente necessita'
sentita di convocare la Consulta non per discutere a partire da
una analisi seria sulle gravi situazioni esistenti in questo
campo, ma solo per provare ad inserirsi in uno stupido dibattito
mediatico in cui nessun vero approfondimento e' stato possibile".
Per De Facci, oggi le urgenze da affrontare sono altre, come
"le difficolta' del servizio pubblico, la chiusura di molte
realta' del privato sociale, l'urgenza carcere, le sempre piu'
scarse risorse territoriali e l'aumento continuo dei consumi e
dei bisogni". Per il delegato del Cnca, inoltre, "spiace
constatare la non convocazione della Consulta in periodi
precedenti in cui l'allarme era dovuto alle overdose della citta'
di Torino, alla sofferenza dei servizi sulla tossicodipendenze,
sulla necessita' di rifinanziare un piano nazionale di
prevenzione o supportare la revisione del sistema di intervento
per rispondere a consumi sempre piu' pericolosi". I casi
all'ordine del giorno della riunione,conclude De Facci, sono solo
la punta dell'iceberg, quando per quel che riguarda i problemi
'sommersi'mancano ancora risposte efficaci. "Morgan e prima Lapo
o altri - conclude -sono solo la faccia conosciuta, mediatica di
un fenomeno ampiamente diffuso su cui nessun vero approfondimento
e' stato possibile, soprattutto in Tv, ma su cui nessuna risposta
organica ed operativa sembra in preparazione".
(Wel/ Dire)