DAL JOURNAL OF CHEMOTHERAPY PER MIGLIOR ARTICOLO DEL 2009
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 18 mar. - Una metanalisi su come
minimizzare gli sgradevoli effetti collaterali della
chemioterapia nei bambini. E' il contenuto del miglior articolo
di rassegna per il 2009 della rivista internazionale Journal of
Chemotherapy, che ha meritato il prestigioso premio "Piero
Periti" assegnato proprio dalla rivista scientifica, ad un gruppo
di ricercatori dell'Unita' operativa di oncologia pediatrica
dell'Universita' Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma. "Gestione
farmacologica della nausea e del vomito indotti dalla
chemioterapia in bambini con il cancro" e' il titolo
dell'articolo, che focalizza un aspetto importante relativo alla
qualita' di vita del bambino con tumore durante la fase della
chemioterapia.
"Per la verita' - spiega Antonio Ruggiero, oncologo pediatra
del policlinico Gemelli, che assieme a Maria Giuseppina Cefalo,
dottore di ricerca dell'Istituto di clinica pediatrica della
Cattolica, e' primo autore dell'articolo - neppure l'industria
farmaceutica dedica alla sperimentazione oncologica pediatrica
molte risorse.
L'incidenza del cancro nei bambini e' meno di un trentesimo di
quella degli adulti e dunque si investe meno". Per questo i
ricercatori del Gemelli hanno deciso di scandagliare la
letteratura scientifica degli ultimi dieci anni, per un totale di
una cinquantina di articoli, per cercare di mettere insieme una
serie di suggerimenti terapeutici su come alleviare gli
sgradevoli effetti collaterali di ogni chemioterapia. Nel caso di
piccoli pazienti, il disagio e' ancora maggiore perche' i bambini
spesso non capiscono la gravita' della propria malattia e non
riescono ad accettare che i farmaci che servono per farli guarire
siano cosi' fastidiosi. "Il bambino vive la chemioterapia quasi
come una punizione, e per lui la sensazione di vomito diventa
ancora piu' spiacevole - prosegue Ruggiero - Questo spesso ha
ricadute negative su tutto il programma terapeutico." Oggi
esistono, pero', nuovi farmaci che riducono al minimo il disagio
legato alla chemioterapia, ma l'esperto spiega che "la maggior
parte di questi farmaci sono sperimentati solo nell'adulto,
proprio perche' i tumori in eta' pediatrica sono rari." Il lavoro
del gruppo di ricerca si e' basato sulla rivisitazione di tutti i
lavori sull'argomento, inclusi quelli in cui la sperimentazione
ha riguardato i bambini, e classificando i farmaci in base al
loro potere emetogeno, cioe' la loro capacita' di provocare
vomito.
"In questo modo siamo stati in grado di dare suggerimenti
terapeutici per contenere questo disturbo - riprende l'oncologo -
Crediamo che il merito principale del nostro lavoro sia stato
proprio quello di aver sottolineato l'importanza di questo
aspetto, e di aver stabilito una correlazione fra un adeguato
trattamento contro il vomito e l'intensita' della chemioterapia.
Speriamo- conclude - che questi suggerimenti possano aiutare
altri oncologi pediatrici ad affrontare gli stessi problemi"
(Wel/ Dire)