CASTELBIANCO: "SI SENTONO FRA GLI ELETTI. INTERVENIRE SUBITO".
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 18 mar. - "I ragazzi sono i piu'
vulnerabili e i piu' sensibili rispetto a modelli forti che si
presentano in modo spavaldo, e sono fortemente affascinanti dal
loro modo di fare: questi cosiddetti 'guru' sanno benissimo quali
sono i punti deboli dei giovani". Federico Bianchi di
Castelbianco, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e responsabile
dell'Istituto di Ortofonologia di Roma, spiega perche' e'
giustificato l'allarme nei confronti delle sette, para-religiose
e non solo, che attraverso il lavaggio del cervello degli adepti
spesso usano violenza contro le persone che riescono ad
agganciare. E i minori e gli adolescenti sono quelli piu' a
rischio. "Basti pensare- prosegue l'esperto- che oltre al periodo
dell'adolescenza come ribellione al mondo c'e' anche la voglia
dei ragazzi di conoscere, di stupire e di credere a qualcosa di
diverso da quello che credono gli adulti. Bisogna ricordare anche
il principio del segreto, che se condiviso tra pochi fa crescere,
fa sentire grandi e fa pensare di essere tra gli eletti".
"Altro- sottolinea Castelbianco- e' la debolezza e la
vulnerabilita' dei giovani, specie in questo momento, dove i miti
del mondo dello spettacolo, presenti ma irraggiungibili, vengono
contrapposti a personaggi presenti e raggiungibili e con un
grande ascendente: cio' che puo' sembrare incredibile, ma che
lega moltissimo i ragazzi a queste persone, e' l'esperienza della
sofferenza come rito di accettazione nella setta. I ragazzi
interpellati rispondono spiegando come questa sia una penitenza
purificatrice e volontaria. Insomma, l'assenza di valori forti e
tramandati in modo sereno, l'assenza di genitori 'adulti' che si
assumano le proprie responsabilita', espone i giovani a tutti i
possibili richiami e purtroppo le sette hanno il grande fascino
del mistero, del segreto e della trasgressione, con una proposta
malata di valori umani che maschera i veri intenti".
Quanto ai possibili rimedi, una volta scoperta la
frequentazione di una setta, Castelbianco spiega: "L'intervento
deve essere il piu' precoce possibile, anche forte e deciso. Non
si puo' rischiare di perdersi un figlio per aspettare che maturi,
magari dicendo che 'e' grande', che 'io l'ho avvisato' o altre
amenita' del genere". I sintomi, poi, sono "la totale
indifferenza verso la famiglia, accompagnata da un atteggiamento
di incomprensione: in concreto, uno dei segnali piu' chiari puo'
essere la sparizione di soldi, o la segretezza, e un certo
disprezzo verso il mondo".
(Wel/ Dire)