CASTELBIANCO: "RINUNCIANO AL LORO RUOLO E PREVALE LO SCONTRO"
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 18 mar. - Divorzi, separazioni e
figli contesi. Secondo i dati divulgati dall'Associazione
matrimonialisti italiani (Ami), nel 2009 in Italia sarebbero 150
mila i bambini per i quali padri e madri sono in 'guerra'. 160
mila nuovi separati all'anno nel nostro Paese, 100 mila nuovi
divorziati e la rottura di 20 mila famiglie more uxorio (che
determinano contese su circa 10 mila figli). Un fenomeno sociale
allarmante, dicono dall'Ami, che pesa sui figli, che siano
minorenni o meno. Federico Bianchi di Castelbianco,
psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e direttore dell'Istituto di
Ortofonologia di Roma, individua due aspetti fondamentali di
questo fenomeno da tenere in considerazione per gli effetti che
producono: "L'aggressivita', sempre maggiore, e il fatto che i
figli sono terreno di scontro". Per comprendere questa
situazione, continua l'esperto, "dobbiamo capire che le famiglie
oggi non si basano piu' sull'unione di due adulti, ma
sull'esistenza dei figli, ossia la famiglia e' basata sui figli,
diversamente da quanto accadeva trent'anni fa, quando era basata
sulla coppia genitoriale. Lo scontro e' per forza sul valore
della famiglia, cio' significa che quando questa si rompe in
maniera traumatica, vengono inclusi i figli".
Castelbianco prosegue: "Cio' viene messo in risalto dai dati
Ami e' proprio l'incapacita' dei genitori di svolgere un ruolo di
adulti genitoriali, quindi protettori dei figli. Sempre piu'
spesso, infatti, accade purtroppo che il coniuge piu' maturo e
responsabile e' colui che cede alle violenze dell'altro per non
far soffrire i figli". Di questo comportamento dannoso, secondo
lo psicoterapeuta, "se ne sono resi conto tutti, al punto tale da
invocare una norma giudicante del comportamento lesivo del
coniuge. Il paradosso- sottolinea- e' che si richiede
l'intervento di un 'saggio', che sappia gestire il comportamento
adolescenziale di genitori che non si comportano come tali.
Questo fa riflettere sul fatto che il senso di maternita' e
paternita' genitoriale, in senso lato, sia stato abbandonato a
favore di un ruolo di forza e di scontro, per una vittoria
veramente effimera e vuota- conclude Castelbianco- con effetti
contrari alla dichiarazione di tutela dei figli".
(Wel/ Dire)