"I DATI SISS DIMOSTRANO CHE LA REGIONE HA INVESTITO MOLTO"
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 15 mar. - Sul territorio laziale
sono presenti complessivamente 2.678 strutture e servizi
socio-assistenziali, con un incremento del 9,3% rispetto al
2007(quando erano 2.451). Gli utenti sono 259.887, +5,5% rispetto
al 2007 (quando erano 246.374). In particolare, 862 strutture
(erano 821 nel 2007, +5%) ospitano 17.324 utenti (+6,4%) e 1.816
servizi (erano 1.630, +11,4%) rispondono ai bisogni di assistenza
di 242.563 utenti (+5,4%). A livello territoriale, i maggiori
incrementi di utenti nel biennio si registrano nella provincia di
Viterbo (+8,2%) e in quella di Roma (+6,7%). Lo rende noto il
Sistema informativo dei servizi sociali del Lazio (Siss),
costituito presso l'assessorato alle Politiche sociali e delle
sicurezze della Regione Lazio, che effetua un monitoraggio
sistematico e dettagliato dell'offerta socio-assistenziale nel
territorio laziale e contenuti nel 2° Rapporto sui servizi
sociali del Lazio realizzato con il supporto scientifico del
Censis.
"Le attivita' del Siss, grazie all'importante supporto dato da
tutte le province che hanno fornito i dati relativi ai servizi e
alla domanda- dichiara Luigina Di Liegro, assessore alle
Politiche sociali e delle sicurezze della Regione Lazio- ci hanno
permesso di ricavare una fotografia aggiornata delle strutture
presenti sul territorio, degli utenti che le utilizzano, delle
risorse e delle attivita' degli uffici addetti ai servizi sociali
dei 378 comuni della regione. Inoltre- prosegue Di Liegro-
attraverso un'indagine su un campione di assistenti sociali,
operatori, volontari ed esperti, e' stato delineato il quadro
della domanda di servizi sociali espressa da minori, anziani,
adulti con disabilita', immigrati e persone con dipendenze. Tutte
le informazioni rilevate sono messe a disposizione dei cittadini
e degli operatori sul portale www.socialelazio.it. Inoltre, e' in
fase di avvio la 'Cartella sociale informatizzata', uno strumento
che permettera' di seguire in modo efficace tutti i cittadini che
si rivolgono ai servizi sociali regionali".
I dati del Rapporto riportano che anziani, famiglie, minori e
giovani disagiati rappresentano quasi il 90% dell'utenza dei
servizi sociali nel Lazio. Tra il 2007 e il 2009 le strutture e i
servizi per famiglie, minori e giovani si sono rafforzati
(+13,5%), mentre la relativa utenza e' aumentata dell'8,9%,
passando da 62.999 persone nel 2007 a 68.634 nel 2009. Cresce il
numero di asili nido, da 542 a 663 (+22,3%). E aumenta il numero
dei bambini che li frequentano, da 22.537 a 27.851 (+23,6%),
soprattutto nella provincia di Roma (+35,4%) e nel comune di Roma
(+25,6%). Per gli anziani ci sono 1.080 strutture e servizi
(erano 1.038 nel 2007), mentre l'utenza e' cresciuta da poco piu'
di 174 mila a 180.494 unita' (+3,6%).
Gli utenti anziani sono aumentati soprattutto nella provincia
di Rieti (+8,6%). La rete socio-assistenziale del Lazio si
completa con 195 comunita' alloggio (erano 187 nel 2007: +4,3%),
180 strutture e servizi per 2.841 adulti con disabilita' (+0,4%),
47 strutture e servizi per 2.990 donne in difficolta' (+8%), 23
strutture e servizi per 1.192 persone affette da patologie
invalidanti (+21,1%), come l'Alzheimer, 21 strutture di prima
accoglienza per 1.054 utenti immigrati (+4,9%). Dall'indagine
sulla domanda sociale nel Lazio emerge, rende noto il Siss, in
primo luogo l'importanza del disagio relazionale, visto che il
61,7% degli operatori intervistati ha indicato nel conflitto
intrafamiliare il disagio piu' rilevante tra i minori. Il 47,1%
del campione ha sottolineato il disagio economico nel caso degli
anziani, ma il 46,4% la solitudine. Per gli adulti con
disabilita', il 55,6% degli operatori intervistati ha indicato i
disagi relazionali, di sostegno morale e di compagnia. Per gli
immigrati, invece, contano di piu' i disagi materiali, visto che
l'85% degli intervistati ha segnalato il lavoro nero e il 64,5%
le difficolta' economiche. Il ruolo della famiglia resta comunque
centrale.
Per il 90% degli operatori intervistati, quando l'offerta
pubblica e convenzionata non basta, i famigliari pagano di tasca
propria badanti o strutture private per soddisfare le necessita'
degli anziani. Secondo l'80,8% del campione, sono i parenti a
fornire direttamente l'assistenza ai disabili in caso di
inadeguatezza della copertura pubblica e convenzionata. Per il
69,5% degli operatori intervistati, anche nel caso dei minori e'
la famiglia a farsi carico dei bisogni se l'offerta pubblica e
convenzionata non e' sufficiente. Nel caso dei soggetti affetti
da dipendenze, oltre alla famiglia (indicata da piu' del 62%
degli intervistati) viene richiamato il ruolo dei volontari (da
oltre il 53% degli intervistati). Secondo piu' del 64% del
campione, anche per gli immigrati sono soprattutto i volontari a
fare supplenza.
Per il futuro e' forte la richiesta di attivare o potenziare
servizi di supporto alle famiglie: gli assistenti familiari per
bambini di eta' inferiore ai tre anni (il 54% degli intervistati
chiede di attivarli dove non ci sono), l'assistenza domiciliare
(il 71% chiede di potenziare quella rivolta ai minori, piu'
dell'87% quella per gli anziani e l'85% di attivarla per i
disabili dove non c'e' ancora), la semiresidenzialita' (oltre il
57% chiede di attivarla per gli anziani, il 58% per le persone
affette da dipendenze) e i centri diurni (il 60,5% chiede di
potenziarli per gli adulti con disabilita' e il 58,6% di
potenziare quelli per gli anziani). Dallo studio emerge anche
che, tra le dipendenze, nel Lazio e' in netta crescita
l'alcolismo (il 34,4% degli operatori intervistati ritiene che e'
molto aumentata la presenza di alcolisti nel distretto in cui
vive o opera) e la diffusione delle droghe pesanti, in
particolare la cocaina (per il 32% del campione).
"Questi dati- conclude Di Liegro- ci permettono di monitorare
con precisione le esigenze dei cittadini, e di programmare i
nostri interventi sulla base dei bisogni e delle emergenze
sociali piu' allarmanti (alcolismo, assistenza familiare, disagio
psichico, supporto agli anziani, ecc.), su cui, come dimostrano
le percentuali in crescita rilevate dallo studio, in questi anni,
la giunta regionale ha investito molto, potenziando la rete di
servizi sociali su tutto il territorio della nostra regione".
(Wel/ Dire)