DISTURBI-DISAGI, "COMPORTAMENTO GENITORIALE LA CAUSA"
CASTELBIANCO: "CONTRADDITTORIO, ANCHE PER TROPPE ORE FUORI CASA"
(DIRE) Roma, 15 mar. - Disturbi comportamentali e fisici. Disagi
di vario genere e problematiche nell'apprendimento. Intorno ai
bambini di oggi ruota un vero e proprio mondo di sintomatologie
che rendono piu' difficile la loro vita sociale e di relazione,
anche familiare. Ma cosa genera questi disturbi? Quali sono e
come si manifestano? Federico Bianchi di Castelbianco,
psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e direttore dell'Istituto di
Ortofonologia di Roma, fa il punto della situazione: "In Italia
stiamo assistendo ad un dilatarsi di problematiche
comportamentali nei bambini- conferma- che si traduce in
difficolta' delle prestazioni e disturbi comportamentali
conclamati. La percentuale reale di soggetti affetti da
dislessia e' pari al 2%, ma i disturbi dell'apprendimento
scolastico riguardano quasi il 14% dei bambini. E poi ci sono i
disturbi della condotta, del sonno, fobie di vario genere, tic,
depressioni, la fantomatica ADHD- continua l'esperto- che variano
dal 1 al'8-9%. I disturbi dell'attenzione e della concentrazione
sono molto diffusi nelle scuole. E accanto a questi, poi, ci sono
i disturbi alimentari che riguardano circa il 19%" dei ragazzi.
Ma queste sono solo alcune delle problematiche che riguardano
i bambini. Castelbianco, infatti, continua spiegando che "sono
elevatissimi nella prima infanzia i disturbi del linguaggio:
assenza, ritardo o disturbi fonologici, che rispetto a 20 anni fa
si sono triplicati". Una serie di segnali da parte dei bambini,
dunque, che indicano un malessere piu' profondo di quello che
manifestano fisicamente. Ma queste difficolta', viene da
chiedersi se siano sempre esistite o rappresentano un fenomeno
solo delle ultime generazioni? "Tutti i problemi citati sono
sempre stati presenti- chiarisce Castelbianco- pero' in misura
notevolmente inferiore. Sono aumentati i disagi che generano
questi comportamenti. Pertanto la risposta alla domanda su cosa
abbia scatenato questo fenomeno e' da ricercare nel cambiamento
sociale e della costituzione familiare, che obbliga i coniugi a
lavorare e a stare fuori casa fino a tardi. Di conseguenza gli
stessi genitori, nel loro tempo ridotto, si trovano a vestire due
ruoli diversi: da un lato stimolano i figli affinche' nei
rapporti con il mondo esterno siano forti e vincenti, dall'altro,
quando sono a casa, consapevoli di una diminuzione di presenza e
cure, causa lavoro, li riempiono di attenzioni esagerate con
tolleranza massima, al punto da far gestire ai bambini le
dinamiche familiari, al punto tale che a volte ne diventano
vittime essi stessi". Un "comportamento genitoriale
contraddittorio", dunque, cosi' come lo definisce Castelbianco,
spiegando come questo modus operandi genitoriale "generi un senso
di colpa nei genitori e determini situazioni educative difficili
da gestire". Sempre piu' numerosi, quindi, i bambini ai quali si
chiedono prestazioni da adulti, impegnati nelle piu' svariate
attivita'. "Non solo bravi a scuola- prosegue lo psicoterapeuta-
ma anche ottimi sportivi, conoscitori di lingue, frequentatori di
corsi. Dei piccoli tuttologi, insomma, che portano a casa
risultati sociali importanti, per mascherare un deficit
educativo". Gli effetti di questa modalita' educativa scorretta
si manifestano sin dai primi anni di vita. "Gia' dalle scuole
materne in poi- riprende Castelbianco- e' possibile individuare
il fenomeno, ma l'aumentare a dismisura di queste problematiche
deve far riflettere sulle modalita' errate che si reiterano
all'interno delle famiglie". In conclusione l'appello
dell'esperto, in attesa di aiuti sociali e soluzioni concrete
alle famiglie, e' per i genitori quello di "rivedere il proprio
atteggiamento e comportamento educativo che preveda si regole ma
anche una maggiore coerenza".
(Wel/ Dire)
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