"PER RIVENDICARE RICONOSCIMENTO DELLA LORO PROFESSIONALITÀ".
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 12 mar. - Le insegnanti della
scuola dell'infanzia e le educatrici degli asili nido del Comune
di Roma aderiscono allo sciopero del 12 marzo e saranno presenti
alla manifestazione per rivendicare il riconoscimento da parte
dell'amministrazione della loro professionalita', cosi' come e'
stata riconosciuta a tutti gli altri settori con l'accordo del
22 dicembre, accordo che ha lasciato in sospeso tutto il
personale del settore scolastico educativo. E' quanto si legge
in una nota della Fp Cgil di Roma e Lazio.
Le insegnanti e le educatrici del Comune di Roma hanno saputo
dare in questi anni un nuovo volto alla scuola dell'infanzia e
agli asili nido, malgrado le difficolta' quotidiane dovute
soprattutto alla carenza di personale supplente, garantendo alle
famiglie romane un servizio di qualita', continua la nota. Il
continuo aggiornamento e la formazione in merito all'evoluzione
delle normative che hanno portato all'innovazione dei due
servizi, hanno offerto all'utenza: ambienti e personale in grado
di aiutare i bambini e le bambine a sviluppare le potenzialita'
di crescita affettive cognitive e di relazione, ambienti dove i
bambini diversamente abili e le loro famiglie sono coinvolti in
un processo di integrazione e considerati una ricchezza per
tutti, luoghi dove i bambini e le bambine di diverse culture e le
loro famiglie possano incontrarsi.
Per tutto questo, prosegue la nota, le insegnanti della scuola
dell'infanzia e le educatrici degli asili nido del Comune di Roma
chiedono a gran voce che il riconoscimento della loro
professionalita' avvenga attraverso l'avanzamento di carriera;
riconoscimento dovuto a tutta la categoria per l'importanza
educativa e sociale che questo lavoro riveste. Chiediamo,
inoltre, che non venga stravolta l'organizzazione del lavoro e in
particolare il rapporto frontale attuale di un'educatrice ogni
sei bambini, garanzia dell'alta qualita' che finora ha
contraddistinto i nidi romani.
Alla manifestazione, conclude la nota, partecipano anche il
personale supplente della scuola dell'infanzia e dei nidi che,
dopo anni dedicati a un lavoro precario per sostituzioni e a
copertura di vuoti di organico, rivendicano il diritto a un posto
di lavoro che non sia legato esclusivamente a un concorso
pubblico.
(Wel/ Dire)