LA LEGALITÀ DELLE FRONTIERE PREVALE SUL DIRITTO ALLO STUDIO
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 11 mar. - Gli immigrati
irregolari dovranno essere espulsi anche se i loro figli
frequentano le scuole italiane. Lo ha stabilito la Cassazione con
la sentenza n. 5856 con la quale ha respinto il ricorso di un
immigrato albanese, con moglie in attesa della cittadinanza
italiana e due figli minori, che voleva l'autorizzazione a
restare in Italia in nome del diritto del "sano sviluppo
psicofisico" dei suoi bambini. Secondo il nuovo orientamento
della suprema corte, l'esigenza di garantire la legalita' delle
frontiere prevale sul diritto allo studio dei minori.
Secondo la Cassazione e' consentito ai clandestini la
permanenza in Italia per un periodo di tempo determinato solo in
nome di "gravi motivi connessi con lo sviluppo psicofisico del
minore se determinati da una situazione d'emergenza". Cioe' non
per la normale frequenza scolastica dei bambini. Se cosi' non
fosse, motiva la Cassazione, le norme che consentano la
permanenza per motivi d'emergenza anche a chi e' clandestino
finirebbero con il "legittimare l'inserimento di famiglie di
stranieri strumentalizzando l'infanzia".
(Wel/ Dire)