ARTICOLO DI GIANCARLO GALANTI, 165^ CIRCOLO 'KOLBE' DI ROMA.
(DIRE) Roma, 8 mar. - Nell'ambito della rubrica curata
dall'Associazione nazionale presidi (Anp) per il notiziario 'Dire
Minori', pubblichiamo l'articolo su "Il protocollo di accoglienza
degli alunni stranieri", a cura di Giancarlo Galanti, dirigente
del 165^ Circolo didattico "Padre Massimiliano Kolbe" di Roma.
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PREMESSA
Il protocollo di accoglienza vuole essere uno strumento utile e
valido affinche' i bambini migranti che verranno ad iscriversi
nella nostra scuola possano trovare un ambiente accogliente e
perche' il loro inserimento in classe sia frutto di un percorso
progettuale e non di uno stato di emergenza cui far fronte. Con
questo protocollo ci si propone di individuare e diffondere
modalita' e procedure di inserimento comuni, per evitare di
mettere gli alunni migranti in situazioni di ritardo scolastico e
di accoglienza improvvisata. Costituisce uno strumento di lavoro
e come tale puo' essere integrato e rivisto sulla base delle
esigenze e delle risorse della scuola.
Il Protocollo d'Accoglienza:
-contiene criteri e indicazioni riguardanti l'iscrizione e
l'inserimento a scuola degli alunni stranieri;
-traccia fasi e modalita' dell'accoglienza a scuola, definendo
compiti e ruoli degli operatori scolastici e di coloro che
partecipano a tale processo;
-propone modalita' di interventi per l'apprendimento della lingua
italiana e dei contenuti curriculari;
-prevede, valutati i mezzi e le risorse finanziarie a
disposizione dell'Istituto, la possibilita' di costituire
"comitati per l'accoglienza" flessibili e operativi all'interno
del plesso, composti da insegnanti, mediatori culturali e
personale di segreteria, per agevolare l'inserimento dell'alunno
straniero a scuola e per intensificare e creare sempre maggior
raccordo tra scuola, famiglia e territorio.
Il Comitato per l'Accoglienza e' formato:
-dal Dirigente Scolastico;
-dal docente di attivita' parascolastiche;
-da due docenti curriculari;
-dalla docente funzione strumentale "Area tutoraggio alunni e
docenti"
-dalla docente funzione strumentale "Area didattica,
progettazione e sperimentazione".
La costituzione formale del Comitato, come gruppo di lavoro e
articolazione del collegio docenti, segnala l'impegno
dell'Istituto nel campo dell'accoglienza e dell'integrazione
degli alunni stranieri ed evidenzia l'assunzione collegiale di
responsabilita'. I suoi compiti sono i seguenti:
-Effettua un colloquio con la famiglia nel quale raccoglie
informazioni sulla situazione familiare, storia personale, storia
scolastica e situazione linguistica dei bambino.
-Effettua un colloquio con il bambino del quale valuta abilita',
competenze, bisogni specifici di apprendimento ed interessi.
-Propone l'assegnazione alla classe, che verra' resa effettiva
solo dopo un periodo di attenta osservazione, tenendo conto
dell'eta' anagrafica e del pregresso percorso scolastico del
bambino.
-Individua percorsi di facilitazione.
-Pianifica un percorso graduale e flessibile di inserimento nella
classe attraverso un percorso laboratoriale di italiano L2.
-Prevede un monitoraggio costante dell'inserimento.
-Funge da tramite tra la scuola e famiglia.
-Funge da tramite tra la scuola ed il territorio (mantiene i
contatti con le associazioni che operano sul territorio).
-E' aperto alla collaborazione di alunni, possibilmente della
stessa nazionalita' dell'alunno neo-arrivato, che possano
assistere il nuovo compagno grazie alla conoscenza della lingua
di origine e di quanti si rendano disponibili a dare un
contributo per l'accoglienza.
Il protocollo delinea prassi condivise di carattere:
1. AMMINISTRATIVO E BUROCRATICO: l'iscrizione (la commissione per
l'accoglienza ha predisposto una modulistica riguardante
l'organizzazione della scuola in lingua madre).
2. COMUNICATIVO E RELAZIONALE: prima conoscenza (colloquio con la
famiglia e consegna scheda bilingue per la rilevazione dei dati e
delle informazioni dell'alunno straniero neoarrivato)
3. EDUCATIVO DIDATTICO: accoglienza e integrazione, test
d'ingresso per valutare competenze ed interessi, proposta di
assegnazione alla classe, insegnamento dell' italiano seconda
lingua attraverso laboratori specifici.;
4. SOCIALE: rapporti e collaborazioni con il territorio.
STRUMENTI E RISORSE
-Scheda per la rilevazione dei dati e delle informazioni
dell'alunno straniero neoarrivato.
-Se e' presente nella scuola un alunno della stessa nazionalita',
si puo' prendere in considerazione l'eventualita', se la
situazione lo permette, che egli assista il compagno neo-arrivato
durante la prima fase di accoglienza.
-E' consigliabile individuare e coinvolgere, meglio se
all'interno della stessa classe, un alunno con la funzione di
tutor, "un compagno di viaggio" a cui anche gli insegnanti
potranno rivolgersi nelle situazioni di difficolta' linguistica.
-Attivare corsi laboratoriali di alfabetizzazione in L2 tenuti da
docenti della scuola.
-Costituire una biblioteca di L2 contenente sussidi didattici
(libri scolastici per gli alunni, guide teoriche per gli
insegnanti, materiale multimediale per l'insegnamento della
lingua e della cultura italiane a stranieri) atti ad agevolare i
percorsi formativi e didattici di alfabetizzazione in L2.
Tale biblioteca si arricchira' di anno in anno dei contributi dei
docenti che vorranno mettere a disposizione dei colleghi il loro
lavoro.
LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI
Si ricorda che per tutti gli alunni, e quindi anche per gli
alunni stranieri, la valutazione deve essere formativa e non
sommativa, cioe' non puo' essere la semplice media delle
misurazioni rilevate con le varie prove, ma deve tener conto del
raggiungimento degli obiettivi trasversali quali l'impegno, la
partecipazione, la progressione nell'apprendimento e eventuali
condizioni di disagio.
Per la valutazione degli alunni stranieri inoltre e' opportuno
prendere in considerazione la situazione di eventuale svantaggio
linguistico e rispettare i tempi di apprendimento dell'italiano
come L2.
Il Team/Consiglio di Classe potra' prevedere un percorso
individualizzato che contempli la temporanea esclusione dal
curriculum di alcune discipline che presuppongono una piu'
specifica competenza linguistica. In loro luogo verranno
predisposte attivita' di alfabetizzazione o consolidamento
linguistico. Ne consegue che tali discipline, nel primo
quadrimestre, non verranno valutate.
Il lavoro svolto dagli alunni nei corsi di alfabetizzazione o
di sostegno linguistico diventa parte integrante della
valutazione di italiano (intesa come materia curriculare) o anche
di altre discipline, nel caso in cui durante tale attivita' sia
possibile l'apprendimento di contenuti. L'attivita' di
alfabetizzazione, come anche il lavoro sui contenuti
disciplinari, sara' oggetto di verifiche orali e scritte
predisposte dal docente del corso di alfabetizzazione e
concordate con l'insegnante curriculare, qualora cio' si renda
necessario.
Quando sara' possibile affrontare i contenuti delle discipline
curriculari, essi dovranno essere opportunamente selezionati,
individuando i nuclei tematici irrinunciabili, e semplificati in
modo da permettere almeno il raggiungimento degli obiettivi
minimi previsti dalla programmazione.
(Wel/ Dire)