(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 31 mag. - "Dopo che per mesi il
governo Berlusconi aveva sparso irresponsabile ottimismo sul
superamento della crisi e sulla stabilita' della situazione
economica italiana, ora vara una Finanziaria-massacro che
colpisce ulteriormente i salariati, soprattutto della scuola e
del pubblico impiego, i precari, i pensionati, i settori
popolari". Per questo motivo i Cobas annunciano proteste e
manifestazioni a partire dal 5 giugno.
"Vorrebbero imporci che a pagare non sia chi la crisi l'ha
provocata- spiegano- ma chi ne e' finora stato la vittima. In
tutto il pubblico impiego verranno bloccati i contratti per tre
anni e circa quattro milioni di lavoratori/trici subiranno nel
triennio un taglio salariale tra i 1500 e i 1800 euro. Nella
scuola, vi si aggiunge il blocco per tre anni degli scatti di
anzianit, che, sommato al precedente, provoca un furto salariale
medio intorno ai 6000 euro. Si sposta di un anno la pensione di
anzianita', il pensionamento a 65 anni per le donne verra'
anticipato al 2016 mentre i lavoratori non riceveranno piu' la
liquidazione all'uscita dal lavoro ma diluita in tre anni".
Contro tutti questi interventi i Cobas annunciano una
manifestazione nazionale a Roma a piazza della Repubblica, alle
15, il prossimo 5 giugno. Il 7 e 8 giugno, invece, ci saranno
scioperi nella scuolaS in Emilia-Romagna, Calabria e provincia di
Trento. Il 10 e 11 giugno tocchera' a Marche, Puglia e Veneto.
L'11 e 12 giugno a Sardegna e Umbria. Infine il 14 e 15 sara' la
volta di tutte le altre regioni e della provincia di Bolzano.
(Wel/ Dire)