(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 31 mag. - - La quotidianita', i
sogni, le paure, le speranze, i dubbi, ma soprattutto la voglia
di vivere delle nuove generazioni del Medio Oriente, raccontate
in 30 opere fra cortometraggi, documentari e animazioni mai
presentate in Italia, realizzate da registi in erba e non solo.
Dal 4 al 6 giugno presso la Casa del Cinema di Roma, si svolgera'
il "Yalla Shebab Film Festival" - Primo Festival di corti e
animazioni di giovani registi libanesi e palestinesi, promosso
dall'Ong "Un ponte pera'" e finanziato dalla Cooperazione
italiana allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri, per far
conoscere e comprendere le realta' del Medio Oriente attraverso
lo sguardo dei piu' giovani. Trentai lavori proiettati in lingua
originale e sottotitolati in italiano. Oltre al film candidato al
62° Festival di Cannes "The Time that Remains"(2009) del
pluripremiato Elia Suleiman, saranno presentati anche due opere
inedite: "11 RuePasteur" (1997), opera giovanile della regista di
"Caramel"(2007) Nadine Labaki, miglior cortometraggio alla
Biennale del Cinema Arabo dell'Ima di Parigi nel '98 e
"Fatenah"(2009) di Ahmad Habbash, il primo film di animazione
realizzato e prodotto da un team palestinese e sostenuto dal
World Health Organization for West Bank and Gaza. Ispirato ad una
storia realmente accaduta, narra la travagliata vicenda di una
giovane ventisettenne di Gaza che scopre di avere un tumore
benigno al seno e le difficolta' da lei incontrate per curarsi in
una citta' sotto assedio.
Obiettivo del progetto, cominciato nel novembre del 2009, e'
quello di contribuire alla conoscenza della condizione giovanile
nel mondo arabo, in particolare del Libano, riproponendo in
Italia il format gia' sperimentato con successo del Festival di
Beirut, il "Jana International Film Festival for Children &
Youth". Organizzato con cadenza biennale da Al-Jana, associazione
partner di "Un ponte per..." , dal 2000 promouove pellicole
prodotte da bambini e ragazzi di eta' compresa tra i 9 e i 20
anni, dando voce, attraverso la proiezione dei loro film,
fiction, documentari e animazioni ai problemi di giovani e piu'
piccoli, provenienti da tutto il mondo arabo.
Dalla selezione dei film, alla comunicazione ed alla promozione
dell'evento, fino alla preparazione della cerimonia di apertura e
all'allestimento della sala cinematografica, 400 gli studenti e
32 i docenti di 3 istituti superiori romani (Rossellini, Giordano
Bruno e Carlo Levi) coinvolti in tutte le fasi di preparazione
della kermesse, attraverso laboratori e seminari: workshop sulla
questione palestinese, incontri con una delegazione di giovani
organizzatori dell'ultima edizione del Festival di Beirut,
tenutasi lo scorso ottobre. Inoltre seminari su tecniche e
critica della cinematografia di esperti italiani e libanesi.
Anche l'allestimento della mostra fotografica "Libano. Oltre lo
Schermo" di Martino Lombezzi (Contrasto), reportage
sull'esperienza della passata edizione dello "JanaInternational
Film Festival for Children & Youth", sara' curato e seguito dagli
studenti. Perche' il Medio Oriente non sia ai nostri occhi
solamente una terra di guerra e di stragi, il "Yalla Shebab Film
Festival" nasce proprio per raccontarci qualcos'altro:
l'entusiasmo di una bimba abituata a far visita alla nonna, che
si scontra con il muro costruito da Israele in Cisgiordania,
superato solo grazie al potere della fantasia; l'amicizia che
nasce spontanea tra ragazzi nei campi profughi del Libano;
giovani che fanno rap, coetanei palestinesi che raccontano la
loro storia di migrazione.
(Wel/ Dire)