DOCENTI DELLE SUPERIORI UNANIMI; SCONTRO CON CISL-SNALS
(DIRE - Notiziario Minori) Bologna, 31 mag. - Finisce con
l'assemblea dei docenti delle scuole superiori di Bologna che
approva all'unanimita' le dimissioni di Marcello Limina, numero
uno dell'Ufficio scolastico regionale. Ma il voto sancisce la
spaccatura profonda tra i sindacati fra di loro e con gli
insegnanti. Dure, infatti, le contestazioni da parte dei
professori all'indirizzo dei rappresentanti dei lavoratori,
questa mattina nell'assemblea convocata nell'aula magna del liceo
Righi di Bologna per parlare della riforma delle scuole
superiori. Presenti anche alcuni membri del coordinamento dei
precari della scuola, che hanno proposto all'assemblea di votare
una mozione in quattro punti: dimissioni di Limina; sospensione
della pubblicazione degli organici finche' i regolamenti
attuativi non saranno in Gazzetta ufficiale; rinvio di un anno
della riforma delle superiori; no all'introduzione degli esperti
esterni nelle scuole.
L'assemblea dei docenti (l'aula magna, stipata all'inizio, si
e' svuotata per meta' nel corso della discussione) ha dunque
approvato l'intera mozione (unanime il voto su Limina) ma in un
clima davvero rovente. Due sindacati, Cisl e Snals, si sono
opposti alla votazione perche' non all'ordine del giorno
dell'assemblea di oggi, scatenando l'ira e la reazione furibonda
di molti insegnanti presenti per la mancanza di unita' sindacale.
A sostegno della mozione dei precari invece la Cgil, che e'
intervenuta sia con il segretario della Flc di Bologna, Sandra
Soster, sia con Otello Ciavatti facendo propria la mozione del
coordinamento e aggirando cosi' il problema dell'assenza del
punto dall'ordine del giorno. Pur stigmatizzando il clima di
scontro che si era generato, si e' detta a favore anche la Gilda,
che a livello nazionale ha gia' chiesto la rimozione di Limina.
"Noi ci siamo detti fin da subito contrari alla
circolare-bavaglio di Limina- spiega Anna Cicognani, segretario
regionale della Cisl scuola, al termine dell'assemblea di oggi al
Righi- e abbiamo chiesto che il ministero dia un segnale forte
nei confronti del direttore dell'Usr. Ma i problemi della scuola
sono ben altri- avverte Cicognani- e piu' si chiedono le
dimissioni di Limina piu' si rafforza la sua posizione al
ministero". Dunque, quella di oggi e' stata solo "una manovra
politica- sentenziano Giancarlo Garoia della Cisl di Forli' e
Claudia Menzani dello Snals di Bologna- che ha poco valore e che
serve solo a illudere le persone. E' come se in assemblea si
votasse una mozione per togliere lo scudetto all'Inter: e'
inutile". Una frase, ripetuta anche nel corso dell'assemblea, che
ha scatenato le proteste a gran voce degli insegnanti presenti.
A questo punto sembra in discussione la partecipazione
unitaria dei sindacati all'occupazione simbolica dell'Usr a
Bologna in programma giovedi' prossimo, 3 giugno. Organizzata
dalle quattro sigle sindacali proprio per protestare contro i
tagli e contro Limina, l'esito dell'assemblea mette in crisi il
carattere unitario dell'iniziativa. "Se questi sono i toni noi
non ci stiamo", avverte la Cisl. L'assemblea di oggi in realta'
doveva servire per "fare il punto della situazione sulle
superiori, ovvero della nostra disgrazia- spiega Soster- ancora
non sappiamo chi insegnera' cosa a settembre e negli istituti
professionali non si sa se i corsi che partiranno saranno
triennali o quinquennali. Le Regioni, comprese la nostra, finora
sono state a guardare- bacchetta Soster- ma adesso e' ora di
darsi una mossa".
(Pic/ Dire)