(DIRE - Notiziario Minori) Milano, 31 mag. - A scuola la
diversita' puo' fare da argine al bullismo. Alle medie
dell'istituto Casa del sole di Milano (situato all'interno del
parco Trotter di via Padova), dove la meta' degli alunni e'
composta da stranieri, il bullismo non e' un problema allarmante.
È quanto emerge da un'indagine realizzata dagli studenti della
3°A: la percentuale piu' "preoccupante" sulle vittime del
bullismo riguarda le classi terze, dove solo il 23% dei ragazzi
ha risposto di avere subi'to le arroganze dei bulli. "La
stragrande maggioranza degli intervistati afferma di non avere
mai assitito ad atti di bullismo", scrivono gli autori della
ricerca in un articolo sul numero zero de "Il giornale del
Trotter"(periodico finanziato dall'associazione "La citta' del
sole - Amici del parco Trotter"). E bisogna dire che per bullismo
i giovanissimi ricercatori hanno considerato anche le prese in
giro e le piccole sopraffazioni.
"Gli alunni stranieri - dice Ivana Zamarian, l'insegnante che
ha coordinato l'indagine - sono meno bulli degli italiani,
perche' i loro genitori sono venuti nel nostro Paese per avere
migliori opportunita', e quindi insegnano ai figli ad avere
rispetto per la scuola e per gli altri". Inoltre nell'istituto
Casa del sole ci sono molti progetti che aiutano i ragazzi a
vivere bene insieme, come i laboratori di arte e musica. "Peccato
che l'anno prossimo saremo costretti a tagliarli per gli effetti
della riforma Gelmini. Le attivita' extra didattiche permettono
di prestare piu' attenzione nei confronti degli alunni", commenta
la professoressa. È stata Ivana Zamarian a proporre l'indagine
sul bullismo alla 3°A, e "i ragazzi hanno accolto l'idea e
lavorato con grande entusiasmo. Sono stati loro - spiega
l'insegnante - a preparare i questionari, a consegnarli ai 240
alunni della scuola, e infine ad analizzarli".
"La diversita' degli alunni e' molto importante -dice
Francesco Cappelli, preside dell'istituto Casa del sole- e noi
facciamo classi eterogenee: cerchiamo di mescolare i ragazzi per
non avere aule divise al loro interno in gruppi di nazionalita'".
Per sconfiggere il bullismo la capacita' della scuola di vigilare
sugli alunni resta comunque fondamentale. "Quando abbiamo notato
che un paio di studenti si stavano avvicinando alle bande
sudamericane, siamo intervenuti con assistenti sociali e supporto
alle famiglie- racconta il preside-. Ora la situazione sembra
sotto controllo".
(Wel/ Dire)