(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 31 mag. - I giovani sono i piu'
colpiti dalla crisi e il futuro per loro e' tutt'altro che roseo,
rischiano retribuzioni "permanentemente piu' basse". Parola del
governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, all'assemblea di
Palazzo Koch, nelle sue considerazioni finali.
"La crisi ha acuito il disagio dei giovani nel mercato del
lavoro. Nella fascia di eta' tra 20 e 34 anni- spiega Draghi- la
disoccupazione ha raggiunto il 13% nella media del 2009. La
riduzione rispetto al 2008 della quota di occupazione fra i
giovani e' stata quasi sette volte quella osservata fra i piu'
anziani". Da tempo, ricorda il Governatore, "vanno ampliandosi in
Italia le differenze di condizione lavorativa tra le nuove
generazioni e quelle che le hanno precedute, a sfavore delle
prime. I salari di ingresso in termini reali ristagnano da
quindici anni". Secondo Draghi, "una ripresa lenta accresce la
probabilita' di una disoccupazione persistente. Questa
condizione, specie se vissuta nelle fasi iniziali della carriera
lavorativa, tende ad associarsi a retribuzioni successive
permanentemente piu' basse". Insomma, conclude il Governatore,
"la riforma del mercato del lavoro va completata, superando le
segmentazioni e stimolando la partecipazione".
(Wel/ Dire)